SeaReN, nascono nuovi percorsi turistici subacquei per bambini con disabilità

SeaReN, nascono nuovi percorsi turistici subacquei per bambini con disabilità
di Diego Scarpitti
Giovedì 27 Settembre 2018, 15:02
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«La divinità Partenope evoca tutto ciò che il mare rappresenta: le sue dolcezze e i suoi abissi spettrali, i suoi misteri e i pericoli che vi si annidano, e solo Dio sa quanto subissero il fascino di questi richiami gli antichi naviganti». Nelle Argonautiche, come ben ricorda Vittorio Del Tufo in «Napoli magica», le correnti trascinarono il corpo della sirena nel luogo dove sorse l’omonima città e nacque così il mito. Nelle acque che lambiscono Castel dell’Ovo e bagnano l’isolotto di Megaride, collegato con la terra ferma, dove giunsero i primi coloni, nascono nuovi percorsi turistici subacquei. «Il progetto SeaReN (Sea Research Neapolis) ha una mission di carattere sociale: vogliamo essere vicini alle persone meno fortunate, portando bambini con disabilità a fare immersioni subacquee e avvicinarli al mare. Avvieremo, inoltre, una forte campagna di sensibilizzazione contro l’inquinamento marino da plastica e pensiamo di realizzare un percorso storico legato alle bellezze di Napoli dal mare, in modo da far conoscere a tutti l’enorme fascino della città nascosta». Ad esserne fortemente convinto Mariano Barbi, team leader di SeaReN, che ambisce a coniugare cultura, valorizzazione della risorsa mare, puntando sull’inclusione di normodotati e diversamente abili.

L’idea, originale quanto suggestiva, nasce in collaborazione con Elleesseitalia srl e Reale Yacht Club Canottieri Savoia, patrocinata dal Comune di Napoli, dalla Real Casa di Borbone delle Due Sicilie, dal Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio e dal Consolato del Principato di Monaco a Napoli. Il progetto SeaReN, reso possibile grazie ad un finanziamento dell’Università IULM di Milano, in sinergia con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli e il supporto di Marenostrum - Archeoclub d’Italia, ha avviato un’attività di interpretazione dei resti del primo approdo di Parthenope. Il lavoro ha permesso di svelare le tracce del porto greco di 25 secoli fa, dimostrando come Castel dell’Ovo sia stato il cuore di Megaride, approdo sicuro per chi rientrava da faticosi viaggi nel Mediterraneo. Sono stati rinvenuti, infatti, il tracciato di una strada sulla quale si vedono le impronte del passaggio di carri e quattro gallerie scavate in una cresta tufacea, due delle quali collegate. «Abbiamo scoperto, anche sulla base di indicazioni di vecchie cartografie, il probabile primo approdo di Palepolis/Parthenope, la primissima fondazione di Neapolis. Si aprono scenari legati alla geografia storica e, dal punto di vista sociale, alla possibilità di scoprire Napoli dal mare, consentendo la fruizione di questa novità a tutta la cittadinanza», ha dichiarato Filippo Avilia, professore di Archeologia Subacquea alla IULM di Milano.
 
 

Non poteva di certo mancare alla serata di presentazione chi si è distinto sull’acqua, ovvero il bicampione olimpico di canottaggio Davide Tizzano, oro a Seoul ’88 e ad Atlanta ’96, che trionfò nel 1993 anche con Blue Emeraude, conquistando il titolo mondiale di vela nella classe Maxi Yacht. «La nostra Napoli si conferma uno scrigno infinito. Questi tesori sepolti sono stati conservati per millenni e danno l’idea della stratificazione culturale della città. Sarà emozionante immergersi sotto il castello e i non vedenti potranno trovare un senso di neutralità e una dimensione mai sperimentata prima, con un’accelerazione di sensazioni positive. Con il progetto SeaReN si aprono anche nuovi scenari per il turismo subacqueo e sportivo, aspetto molto sottovalutato per una città come Napoli, che non vive il mare appieno pur essendone circondata».

Nel corso della serata sono intervenuti il Capitano Giampaolo Brasili, Comandante del Nucleo Tutela Patrimonio culturale dell’Arma dei Carabinieri di Napoli, che ha illustrato le modalità e i risultati delle attività in corso del reparto, e Carlo Molino Direttore Chirurgia Generale AORN Cardarelli e presidente dell’associazione «Vivere per Amare – Live to Love» ONLUS con scopi di solidarietà nei paesi in via di sviluppo, il commissario straordinario ARPAC Stefano Sorvino.
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