Campania, presentata la prima «catena anti bulli» agli studenti

Campania, presentata la prima «catena anti bulli» agli studenti
di Melina Chiapparino
Mercoledì 23 Maggio 2018, 20:44
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I dati sono shock e rendicontano 616 episodi di bullismo nelle scuole campane, registrati nell’anno scolastico 2016 – 2017. L’incidenza maggiore, con una media che a volte supera i 3 episodi al giorni, è a Napoli ma anche Caserta attesta picchi di emergenza per quanto riguarda questo fenomeno e la sua degenerazione sui social, riconosciuta come “cyberbullismo”. L’identikit dei protagonisti degli atti di bullismo, circoscrive una platea di giovanissimi, nella maggior parte dei casi di sesso maschile ma un’altra tendenza che si sta affermando rapidamente negli ultimi anni, riguarda il bullismo rosa praticato da giovani ragazze nei confronti dello stesso sesso ma anche verso soggetti del sesso opposto.

Circa la metà dei docenti, avverte una sensazione di inadeguatezza e impreparazione nello gestire questa emergenza ed è per questi motivi che oggi è partita la prima conferenza di ‘Parliamone Insieme’, una giornata di incontri e confronti che ha coinvolto studenti, professori e associazioni riuniti nel teatro dell’Istituto Comprensivo ‘Aganoor Marconi’ di Marianella. Tutto è cominciato con la partecipazione di 30 studenti al percorso formativo della scuola media Marconi che hanno preso parte al progetto regionale ‘Scuola Viva’ dal titolo ‘Facile come un respiro’. Un laboratorio interattivo di educazione alla salute, rispetto e legalità, ideato e condotto dall’Associazione ‘Salvabimbi’ onlus con il supporto dell’Associazione Italiana Prevenzione Bullismo.

Una delle esigenze che ha spinto l'istituto scolastico con il supporto dell'assessorato all'struzione del Comune di Napoli e le associazioni a realizzare l’incontro è stato principalmente quello di fare il punto sul fenomeno, partendo appunto dai dati allarmanti illustrati nella ricerca "L'incidenza del bullismo nelle scuole della Campania", voluta dal Garante regionale dell'Infanzia e dell'adolescenza. Al fianco dei dati e delle cifre, si sono alternati gli interventi di esperti e professionisti del settore con la testimonianza di Teresa Manes, madre del 15enne bullizzato che si tolse la vita nel 2012 e autrice del libro che lo ricorda, “Andrea oltre il pantalone rosa”. Il convegno ha presentato un ventaglio di punti di vista e proposte su come circoscrivere il fenomeno cominciando col coinvolgimento dei ragazzi e delle famiglie e la collaborazione fondamentale della scuola e delle associazioni impegnate.

Ad aprire i lavori è stato il Dirigente Scolastico, Maria Rosaria Russo a cui sono seguiti gli interventi di Alfredo Fiore, Dirigente Scolastico ITIS Galileo Ferraris, Antonietta Bozzaotra, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Campania, di Gianmaria Iommelli, presidente associazione “Soul Express” di Marianella e Luigi Maiello, ispettore dei Vigili del Fuoco di Napoli. L’incontro è stata l’occasione per presentare la prima “catena anti bullismo e cyberbullismo”, metafora realizzata da Domenico Buonanno, presidente di Salvabimbi Onlus che insieme al team di esperti ha illustrato agli alunni strumenti e conoscenze per contrastare atti di derisione e persecuzione sui social. La catena, appunto si fonda su 5 anelli, ovvero prevenzione, riconoscimento, segnalazione, intervento e supporto come azioni necessarie per contrastare, gestire ed evitare tragedie assurde.

Hanno preso parte all’iniziativa anche Michele De Capola del compartimento polizia postale e delle comunicazioni della Campania, Carmine Mocerino, presidente della commissione Speciale anticamorra e beni confiscati della Regione Campania, che ha sottolineato l’impegno della Regione attraverso anche una legge già approvata il 22 maggio 2017, composta da dieci articoli e specifica gli interventi diretti al rispetto della dignità individuale, alla valorizzazione delle diversità ed al contrasto di tutte le discriminazioni.

 
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