Nel Santuario di Pompei la «La Boutique della Carità» con ricami realizzati a mano per beneficenza

Nel Santuario di Pompei la «La Boutique della Carità» con ricami realizzati a mano per beneficenza
di Susy Malafronte
Sabato 2 Dicembre 2017, 12:19
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POMPEI - Fede e solidarietà: in Santuario apre «La Boutique della Carità». Presso la Sala San Giuseppe del Santuario (Piazzale San Giovanni XXIII) da oggi è stata allestita l’esposizione, e sarà possibile acquistare, i lavori fatti a mano dalle «Amiche di Maria», guidato da Sr. M. Rosalia Giannotti, che con amore e cura confezionano ricami realizzati con l’uncinetto, il chiacchierino, i ferri. Sono esposti anche i decori realizzati a mano su tela e ceramica. La boutique è aperta il 2, 3, 8, 9 e 10 dicembre. Il ricavato sarà utilizzato per sostenere le Opere di Carità del Santuario. L'accoglienza mariana nelle opere fondate dal Beato Bartolo Longo, oggi più che mai, è il «motore attivo» della carità di Pompei, per rispondere sempre più alla vocazione di essere «Casa di Maria». Le case famiglia e il centro di accoglienza semiresidenziale «Bartolo Longo», che ospita circa 200 ragazzi, sono solo alcune delle tante strutture di accoglienza.  In particolare: «Casa Emanuel» dove sono accolti migranti, gestanti, madri e bambini in difficoltà; «Crescere Insieme» che ospita preadolescenti e adolescenti in regime di semiconvitto; il «gruppo-appartamento» per l’accoglienza residenziale delle giovani prossime ai 18 anni o già maggiorenni; «Centro di Aiuto alla Vita», che sostiene donne in difficoltà che decidono di non abortire, e il «Movimento per la Vita», che organizza varie iniziative per diffondere la cultura della vita; il centro «Myriam» aperto all’accoglienza, all’informazione, all’orientamento e all’accompagnamento di persone afflitte da varie emergenze sociali, con particolare riguardo alle necessità delle donne immigrate; la comunità educativa «Giardino del sorriso», per l’accoglienza residenziale di minori da 0 a 10 anni.

Nel 2013 ha preso vita il centro per il  bambino e la famiglia «Giovanni Paolo II» sorto all'interno delle ex-case operaie. Dal settembre del 2015 il Santuario ha dato vita ad una nuova struttura che accoglie bambini con gravi disabilità. 
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