Al Teatro Nuovo Napoli va in scena «Irena Sendler, la terza Madre del Ghetto di Varsavia» di Roberto Giordano, tratto dall’omonimo testo che ha meritato il patrocinio di Amnesty International Italia.
L’attore e regista Roberto Giordano, porta in scena la storia di Irena Sendler, infermiera e assistente sociale polacca, proclamata Giusta tra le Nazioni nel 1965 per aver salvato, con i suoi collaboratori, più di 2500 bambini del Ghetto di Varsavia tra la fine del 1940 e la primavera del 1943. Sul palco, oltre allo stesso Giordano, Federica Aiello, Chiara Esposito, Greta Giordano, Mario Migliaccio, Fabio Sacco e con Gabriella Cerino.
Lo spettacolo si avvale delle elaborazioni musicali di Mariano Bellopede; la consulenza per le ricerche storico-letterarie è di Suzana Glavaš; la scenografia di Giuseppe Giordano. L’evento è realizzato con il contributo del Fondo Psmsad Inps e il patrocinio dell’Ambasciata di Polonia a Roma e del Consolato Onorario della Polonia in Napoli.
A Varsavia, in quegli anni, sono stati confinati quasi 500.000 ebrei, molti dei quali bambini, che morirono di fame e di tifo nel ghetto o nei campi di sterminio. L’opera racconta il volto del Male rappresentato dalla follia nazista dell’opera di Hitler, in veste drammaturgica e con dei flashback di accurata ricerca storico documentaristica, ed il volto del Bene con i lineamenti di Irena Sendler, durante la Shoah subita dagli ebrei polacchi.
«Era il 12 maggio 2008 – racconta Roberto Giordano - quando lessi della scomparsa di Irena Sendler.