Al Piccolo Bellini, l’umanità vista con gli occhi di «Ivan»

Al Piccolo Bellini, l’umanità vista con gli occhi di «Ivan»
di Mariagiovanna Capone
Mercoledì 18 Aprile 2018, 14:35
2 Minuti di Lettura
Dal 24 al 29 aprile al Piccolo Bellini va in scena «Ivan», nella riscrittura di Letizia Russo liberamente tratto da I fratelli Karamazov di Fedor Dostoevskij. In scena Fausto Russo Alesi per la regia di Serena Sinigaglia. 

«Il Grande Inquisitore» è il capitolo de «I fratelli Karamàzov» che rappresenta il manifesto del pensiero religioso dello scrittore. Infatti, in questo passaggio quasi indipendente dal resto del romanzo, Ivan racconta al fratello Aleša di Cristo che, tornato sulla terra, e precisamente nella Siviglia del '500 infiammata dai roghi dell’Inquisizione, viene dichiarato eretico e messo in catene dal Grande Inquisitore.

La splendida riscrittura di Letizia Russo non si limita all'episodio del Grande Inquisitore ma inquadra, mediante dei passaggi dall'essenziale esaustività, tutto il senso del romanzo. La regista affronta il testo costruendo nello spazio fisico lo spazio mentale di Ivan. «Amo i classici» spiega la regista. «Amo la grande letteratura russa dell’800 perché in essa gli uomini osavano ancora chiedersi il perché delle cose, osavano affrontare i grandi temi dell’esistenza. Chi sei? Cos’è l’uomo? Quale il senso del suo agire nel mondo? Cos’è la libertà? Esiste un ordine nel caos? E la violenza, la violenza di cui è intriso l’uomo, ha un’espiazione possibile? Abbandonarsi alla lettura dei Fratelli Karamazov è un viaggio nel tempo attraverso gli uomini, nell’uomo. Ed ecco spiccare un uomo tra gli uomini, o forse è solo un ragazzo troppo maturo per i suoi anni, il secondo dei figli Karamazov, il più tormentato, il più assolutamente umano: Ivan. L’uomo e l’intera umanità visti dagli occhi di Ivan Karamazov, questo il nostro viaggio. I fratelli Karamazov secondo Ivan, se volete».

Un viaggio dalla valenza metaforica universale, con il quale si riannoda il sodalizio artistico tra Serena Sinigaglia e Fausto Russo Alesi, che ci regala un'interpretazione straordinaria e spiazzante in cui restituisce tutta la complessità del secondo dei fratelli Karamazov.
© RIPRODUZIONE RISERVATA