Al Bellini «Il sindaco del Rione Sanità» di Eduardo rivisitato da Martone

Al Bellini «Il sindaco del Rione Sanità» di Eduardo rivisitato da Martone
di Giuliana Covella
Lunedì 5 Marzo 2018, 18:45
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«“Il sindaco del Rione Sanità” è il mio primo Eduardo. Mi sono sempre tenuto alla larga, perché mettere in scena i suoi testi significa assumere inevitabilmente non solo quanto c'è scritto sulla carta ma anche (e in troppi casi soprattutto) il macrotesto delle messe in scena di De Filippo attore e regista, tramandato e codificato attraverso le innumerevoli recite e le varie versioni televisive». Così il regista Mario Martone parla della sua versione del capolavoro eduardiano, in scena al Teatro Bellini di Napoli dal 6 al 18 marzo. Lo spettacolo prodotto da Elledieffe, NEST Napoli Est Teatro, Teatro Stabile di Torino - Teatro Nazionale sancisce l’incontro di uno dei più rigorosi e autorevoli registi italiani con la scrittura eduardiana. «Non aspettatevi le illusioni del vecchio Barracano nato dell’800 - aggiunge Martone - che ancora consentivano di tracciare dei confini morali: qui affiora un'umanità feroce, ambigua e dolente, dove il bene e il male si confrontano in ogni personaggio, dove le due città di cui sempre si parla a Napoli (la legalitaria e la criminale) si scontrano in una partita senza vincitori. Perché, è inutile fingere di non vederlo, la città è una e, per quanta paura faccia, nessuno può pensare di tagliarla in due».

Lo spettacolo, che quest’anno sarà in tournée nelle principali piazze italiane fino al 13 maggio, è interpretato da Francesco Di Leva (nel ruolo di Antonio Barracano), Massimiliano Gallo (in quello di Arturo Santaniello), Giovanni Ludeno (che interpreta il dottor Fabio Della Ragione), insieme agli attori che compongono il gruppo storico del NEST, da Adriano Pantaleo a Giuseppe Gaudino. Con loro ci sono Daniela Ioia, Gianni Spezzano, Viviana Cangiano, Salvatore Presutto, Lucienne Perreca, Mimmo Esposito, Morena Di Leva, Ralph P, Armando De Giulio, Daniele Baselice. Scene di Carmine Guarino, costumi di Giovanna Napolitano, luci di Cesare Accetta, musiche originali di Ralph P, regista collaboratore è Giuseppe Miale Di Mauro, assistente scenografo Mauro Rea, capo elettricista Giuseppe Di Lorenzo, fotografie di Mario Spada, manifesto di Carmine Luino.
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