Il dj bionico che fa ballare il Festival della cultura paralimpica

Il dj bionico che fa ballare il Festival della cultura paralimpica
di Pasquale Sorrentino
Giovedì 22 Novembre 2018, 14:06
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Un deejay salernitano protagonista in un evento speciale a Roma. E speciale lo è anche il deejay del Vallo di Diano. È in corso di svolgimento, infatti, alla stazione Tiburtina di Roma la prima edizione del Festival della cultura paralimpica, manifestazione organizzata dal Cip per affrontare in modo nuovo il tema della disabilità, a partire proprio dalla scelta della location, luogo di passaggio che per l’occasione diventa luogo di incontro e aggregazione. L’evento vede il sostegno e la collaborazione di Inail, Ferrovie dello Stato Italiane, Grandi Stazioni Retail, il patrocinio della Rai e il contributo di diverse aziende. Durante tutta la manifestazione sono previste anche esibizioni di Michele Specchiale,, soprannominato il “dj bionico” poiché nel suo studio di produzione musicale, suona e “mixa” brani utilizzando una protesi di arto superiore realizzata dal Centro Protesi di Budrio.

Con una mano 'bionica' ha regalato momenti di musica e divertimento a quanti assistevano all'apertura del Festival della cultura paralimpica a Roma. Michele Specchiale, 42 anni, e' il primo dj bionico al mondo: l'unico a 'manovrare' in console con una protesi, rigorosamente in vista, anzi messa in rilievo con dei disegni colorati che assomigliano a dei tatuaggi. 

«Più di 20 anni fa ho avuto un incidente e ho perso il braccio sinistro - racconta - ma non mi sono arreso, ho continuato ad andare avanti senza mai mollare. Più le cose sono difficili, più mi impegno per portarle a termine. Suonavo il clarinetto e quando ho perso il braccio ho iniziato a suonare la tromba in si bemolle. Si suona molto bene». Michele ama dire che la sua è una famiglia bionica: anche la moglie, Daniela, è infatti portatrice di protesi alle gambe, dopo un brutto incidente: anzi i due si sono conosciuti proprio durante il loro percorso al centro protesi Inail di Budrio. «Al centro hanno una grande professionalità - evidenzia il dj - aiutano le persone con disabilità a realizzare, con protesi di ultima generazione, il desiderio di una vita il più possibile tranquilla, normale».
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