Capri, cala il sipario sul Festival della Voce

Capri, cala il sipario sul Festival della Voce
di Mariano Della Corte
Martedì 31 Luglio 2018, 13:13
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Capri. Si è concluso con la proiezione del film “Paris Baudelaire”, ieri sera presso il cinema Internazionale di Capri, “il Festival della Voce”, la rassegna culturale ideata e promossa da Massimiliano Finazzer Flory, l’attore drammaturgo e regista che interpreterà Leonardo Da Vinci per Rai Cinema nel suo prossimo film. Il Festival giunto alla sua quinta edizione, quest’anno è stato interamente incentrato sul ’68, anno di rivoluzioni politiche e culturali che ha determinato molteplici cambiamenti nella nostra società. Il programma della kermesse ha portato in scena attraverso teatro, proiezioni, cinema e dibattiti miti e protagonisti di quella stagione. Il primo spettacolo si è tenuto nella sala auditorium del Cinema Internazionale con Finazzer Flory nelle vesti del re della pop art, Andy Warhol, l'artista che nel '68 rischio di essere ucciso. Finazzer Flory, in un dialogo con le parole autentiche di Warhol, ha fatto rivivere l'artista attraverso la mirabile interpretazione di suoi scritti, aforismi e interviste con la partecipazione di Gianni Quillico. A margine dello spettacolo è intervenuto il direttore generale del Museo Madre di Napoli, Andrea Viliani che ha parlato della lungimiranza di galleristi come Lucio Amelio nel far convergere grandi personalità artistiche come Warhol nel Golfo di Napoli. A trasformarsi in una platea teatrale è stata successivamente la sala consiliare del Comune di Capri in Piazzetta sul tema "L'altro ‘68 costumi e consumi". Da Blow-up, il famoso film di Michelangelo Antonioni alla Piazzetta di Capri, un evento particolare arricchito di proiezioni di foto storiche che hanno raccontato le atmosfere culturali di Capri in quell'estate storica che fu il 1968. Il festival è stato chiuso dal cinema, con la proiezione di "Paris Baudelaire", il ’68 attraverso il cinema, il film di Luca Bergamaschi interpretato da Massimiliano Finazzer Flory dedicato a “I fiori del male”, interamente girato davanti ai luoghi simbolo di Parigi come il Palais Brongniart, ovvero il palazzo della Borsa, la Tour Eiffel ed il tristemente noto Bataclan. A seguito del film ed a conclusione del Festival si è tenuto un interessante dibattito in cui è intervenuto lo scrittore e critico letterario Silvio Perrella.
 
 
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