Monte di Procida, visita guidata nella necropoli dei marinai della flotta imperiale

necropoli Cappella
necropoli Cappella
di Patrizia Capuano
Domenica 12 Novembre 2017, 14:59
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MONTE DI PROCIDA – Tour oggi nella necropoli di epoca imperiale, racchiusa nel parco archeologico di Cappella. Visita guidata nel complesso funerario con le associazioni Freebacoli e Cappella Futura, nell’ambito della iniziativa «Giochi arti e mestieri». Colombari affrescati e edifici funerari costituiscono il cimitero dei marinai della flotta imperiale riportato alla luce nel 2003, nel corso di lavori di arredo e manutenzione urbani, inaugurato nel 2009. Il sito rientra in un percorso realizzato dagli antichi tra il municipium di Misenum e la città di Cuma, lungo il cui itinerario sono stati rinvenuti i maggiori seplocri dell’area. Ciò che permise agli archeologi di individuare il tipo di struttura, a Cappella, fu una iscrizione che Lucius Vibus Valens, sottufficiale della trireme Capricorno, aveva dedicato al marinaio Tiberius Claudius. Dei sette edifici che il compendio funerario comprende, sono fruibili i quattro riportati alla luce dalle campagne di scavo della Soprintendenza, per il progetto integrato Campi Flegrei finanziato allora con fondi Por Campania. I colombari – così definiti per indicare un sito simile alle piccionaie con piccoli loculi ricavati nelle pareti - furono realizzati in opus reticolatum e  con volte a botte. La parte superiore comprendeva tombe riconducibili al IV secolo d.C. e  accoglieva, in base alla tradizione cristiana, scheletri. Al piano inferiore le nicchie invece ospitavano le urne cinerarie di ufficiali della flotta al servizio dell’imperatore. Adornavano le tombe affreschi, tra cui una menade danzante ed il busto della dea Selene in colori tenuti e con tratti stilizzati. Le strutture ipogee, con i resti dei militari sepolti per due millenni, sono in una struttura alla base di piazza Mercato di Sabato dove, attraverso un cubo vetrato, è possibile osservare le antiche vestigia. L’accesso alla necropoli è dal basso. Uno scrigno dall’inestimabile valore archeologico che si inserisce nel più vasto patrimonio storico-culturale dei Campi Flegrei.
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