Una parte di Napoli ieri è stata isolata in una "boule de neige" che ha servito, tra gli sguardi attoniti e incuriositi dei napoletani, la favola di Cenerentola sotto una campana di vetro densa di una pioggia floreale. In una piazza del Plebiscito blindata, sorvegliata da decine di guardie del corpo, tra cespugli di campanule, fresie e fiori di campo su distese di tappeti bianchi fino alla navata e all'altare, si è celebrata la storia d'amore principesca tra i due ventenni Angela Ammaturo e Francesco Rossi Guarnera. Lei figlia di Donato Ammaturo, cinquantenne patron della Ludoil, gruppo petrolifero che da Nola distribuisce in tutta Italia gas, diesel, benzina, servizi legati alla green economy ed è nel business delle pompe bianche no logo.
Lui figlio di una nota famiglia di avvocati italo-brasiliani di San Paolo, ha studiato alla Bocconi e ora fa parte degli associati "Trench, Rossi e Watanabe Advogados". Così giovani eppure con le idee chiare: la Ammaturo amministratore delegato del marchio Frankie Morello, brand in cui ha investito il padre non solo per differenziare gli affari ma anche per soddisfare la passione per la moda della figlia e di Fmm, società proprietaria del brand Aygey e licenziataria per il kidswear di Bugatti. I due ragazzi si sono conosciuti un anno fa ad un party di beneficenza di Amnesty International a New York ed è stato un colpo di fulmine, dopo una relazione della Ammaturo con un calciatore militante nella serie C. La cerimonia celebrata nella Basilica reale di San Francesco di Paola è stata intensa, composta, tradizionale, estremamente religiosa con una partecipazione mistica che ha entusiasmato il viceparroco, padre Giacomo D'Orta dell'ordine dei Frati Minimi, celebrante le nozze: «C'è stata una partecipazione attiva - ha commentato il frate - contrariamente ad altri matrimoni dove si smarriscono i rituali e sono contento di aver ravvisato nei volti dei credenti l'intensità celeste, la capacità compassata di custodire il significato profondo della spiritualità del momento».
Le note dei canti di Frisina, il Pañis Angelicus e l'Alleluja intonati da Andrea Bocelli, dopo essersi ristorato con un caffè in un bar di piazza Trieste e Trento, e dalla soprano Rosa Montano, sono rimbalzati lungo il colonnato della basilica che ha visto due giovani impazienti di coronare il sogno con una sposa che, in barba alla tradizione, è arrivata puntuale in un abito bianco lungo di seta e organza con il velo di tulle. Anche l'allestimento esterno è stato all'insegna dell'eleganza, rinunciando al colore rosso a favore del bianco, con distese di oltre 50 auto nere scintillanti parcheggiate nello spiazzo dinanzi al San Carlo.