Rivive a Bacoli l'affascinante storia della IMN che produsse i primi motori Garella

Rivive a Bacoli l'affascinante storia della IMN che produsse i primi motori Garella
di Nello Fontanella
Mercoledì 13 Dicembre 2017, 20:52
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Rivive in un convegno che si terrà sabato a Bacoli, presso la  Sala Ostrichina della Casina Vanvitelliana, la storia affascinante della prima fabbrica di moto nata sotto la linea del Garigliano.

La IMN (Industria Meccanica Napoletana) era una fabbrica di motociclette attiva dal dopoguerra con sede a Baia, iniziò l’attività con la produzione, nel 1950, di propulsori per la Garelli (il famoso Mosquito di 38c.c.) ma in seguito iniziò a produrre veicoli interi. 

Icona della IMN è divenuto il ciclomotore Paperino seguito dai modelli Superpaperino Turismo e Superpaperino Sport che montavano un’unità a due tempi a marce realizzata dalla stessa fabbrica. Nel 1953 viene prodotta la prima motoleggera del sud Italia Baio con motore a quattro tempi di 100 cc, un nome breve e sonoro adatto soprattutto ad evocare la località di produzione. Nella realizzazione della motoleggera fu coinvolto un tecnico esterno: Gian Luigi Capellino, valente ingegnere genovese. Una storia sconosciuta ai più, quella dell’Industria Meccanica Napoletana “IMN” dalle sue origini fino al termine della sua produzione. Una industria che nel dopo guerra contribuì alla mobilitazione di massa degli italiani. L’I.M.N. nasce infatti dal silurificio italiano negli anni dei grandi conflitti mondiali dopo i quali sorge il grande problema della riconversione industriale.

Le industrie che erano state impegnate nel campo bellico devono riscrivere le loro sorti per sopravvivere e il silurificio italiano di Baia scende nel campo della produzione motociclistica.

Il silurificio, nel 1945 venne riconvertito in fabbrica motociclistica denominata Industria Meccanica Napoletana, successivamente nel 18 marzo del 1948, gli stabilimenti,, vennero rilevati da Finmeccanica costituita dall'IRI, Istituto per la Riconversione Industriale per gestire le industrie meccaniche e cantieristiche che per motivi vari presentavano prospettive più incerte o negative, e che tuttavia non erano ancora in grado di riconvertirsi rapidamente dopo aver prodotto su commesse belliche.

Alla fine del 1956, la passione e l’inventiva portarono l’IMN a presentare la moto più interessante: la “Rocket 200”, chiamata “la napoletana”,un modello unico nel suo genere dotato di alcune particolarità inedite nel panorama motociclistico di quei tempi. Della IMN e della sua storia si parlerà sabato a Bacoli in un convegno nazionale organizzato di concerto dal Comune di Bacoli, dal Club Lambretta Pio della Campania e dalla Federazione Italiana Moto

 

 
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