All'Astra torna la rassegna federiciana «Cinema, mon amour»

All'Astra torna la rassegna federiciana «Cinema, mon amour»
di Benedetta Palmieri
Martedì 23 Ottobre 2018, 11:23
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Cinquant’anni fa esplodeva il ’68, con il suo portato rivoluzionario, con le sue passioni, le sue utopie, le sue contraddizioni. Il cinema non ha mancato l’appuntamento – non sono mancati i film partecipi di quella esperienza e non sono mancati quelli che quell’esperienza l’hanno raccontata e analizzata.
La nuova stagione di “Cinema, mon amour” – rassegna organizzata dal Dipartimento di Studi umanistici dell’Università Federico II e curata da Anna Masecchia, docente di Storia del cinema dell’ateneo – sarà incentrata proprio su una riflessione “Intorno al ’68: body politics, libertà e utopia”; e ha come obiettivo quello “di creare una rete di discorsi che metteranno in relazione la ricerca di tanti docenti dell’ateneo, gli studenti e la cittadinanza”. 

Per il programma completo (ci si vede a ogni modo i mercoledì e giovedì al cinema Astra, l’ingresso è gratuito sino a esaurimento dei posti), si può visitare il sito astra.unina.it; ma, nel frattempo, qui qualche anticipazione. 
I “Mercoledì dei classici” saranno dedicati all’approfondimento dei temi che appartennero alla rivolta, ai giovani sessantottini, alle urgenze civili, sociali, politiche dell’epoca; alla crisi di quella società. Tra i titoli più imminenti, “Little big man” di Arthur Penn (alle 14 di questo mercoledì 24), che verrà introdotto da Diego Del Pozzo, e che pose uno sguardo nuovo nell’osservazione e nella comprensione dei nativi d’America; oppure ancora “Il fascino discreto della borghesia” di Luis Buñuel, introdotto da Antonio Saccone (il 14 novembre); o “Film d’amore e d’anarchia: ovvero stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…” di Lina Wertmüller, con un intervento di Pier Luigi Razzano (il 21 novembre).
Da aggiungere, proprio in merito alle parole che precederanno le proiezioni, che per i mercoledì – oltre che ai docenti del Dipartimento di Studi umanistici: Riccardo Di Biase, Antonio Saccone, Valeria Sperti – saranno affidate a Clotilde Bertoni (dell’Università di Palermo), a Diego Del Pozzo (docente all’Accademia di Belle arti e critico de Il Mattino), a Pier Luigi Razzano (scrittore e critico de La Repubblica). 

E partiamo da qui, per i giovedì: a parlare dei film, ci saranno Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna; Giulia Carluccio (dell’Università degli Studi di Torino e presidente della CUC), Alberto Scandola (dell’Università degli Studi di Verona); e si avvarranno della collaborazione del mondo culturale napoletano, nelle persone ad esempio di Mario Franco e Daniela Salernitano. 
Tema dei “Giovedì dell’Astra” saranno “i corpi degli attori che spesso si sono fatti “politics” nella storia del cinema e del nostro immaginario” – ossia anche quei modelli di maschile e femminile più e meno caratterizzati dallo stereotipo, più e meno messi in crisi dalle nuove esigenze sociali. Tra i titoli in programma, questo giovedì 25 (alle 19) “Morte a Venezia” di Luchino Visconti; prossimamente, “Mulholland Drive” di David Lynch (il 15 del mese prossimo) o “Napoli è una canzone” di Eugenio Perego (il 22 novembre). 

Le proiezioni, se fosse necessario ribadirlo, si tengono all’Academy Astra (a via Mezzocannone 109); le informazioni, oltre che sul sito, alla mail infoastra@unina.it. 
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