Ok dalla prefettura, la piazza del Municipio di Vico Equense intitolata a Giancarlo Siani

Territorio
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di Antonino Siniscalchi
Giovedì 24 Maggio 2018, 13:19
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VICO EQUENSE - La prefettura di Napoli ha accolto la richiesta del Comune di Vico Equense di intitolare l’area antistante la nuova sede del Municipio a Giancarlo Siani, giornalista napoletano de Il Mattino, assassinato il 23 settembre 1985. Concluso l’iter dopo la deliberazione della giunta comunale e il parere favorevole della Società Romana di Storia Patria. L’amministrazione comunale del sindaco Andrea Buonocore ha risposto positivamente a una petizione popolare, che ha come primo firmatario Paolo Siani, fratello di Giancarlo. «Siamo certi che la memoria abbia un valore inestimabile». Parole forti, scritte col cuore, in quella delibera importante, sicuramente diversa dalle altre. Perché va a segno un progetto civico fondamentale, con cui si cerca di lanciare un messaggio ai giovani, a chi verrà dopo, a chi cerca sentire nuovi e puliti per respirare aria buona, di legalità.

A Vico Equense Giancarlo ha vissuto gli anni più belli della sua vita, quelli con la fidanzata di allora, Daniela. Un ragazzo che tutti ricordiamo col suo sorriso migliore, l’aria sbarazzina su quella Mehari diventata simbolo di una morte crudele e ingiusta. La passione per il suo lavoro lo indusse a raccontare, senza mediazioni, ciò che accadeva a Torre Annunziata, andando oltre le mere notizie e cercando di analizzare le interdipendenze tra camorra e potere fino a giungere alla consapevolezza della «camorra come fenomenologia di potere».

«La memoria - si legge nelle motivazioni della delibera - permette di non dimenticare, perpetua i ricordi di un tempo che fu, come una cicatrice, lascia una traccia indelebile che rievoca gioia e dolori e ci permette di rimembrare gli antichi eroi che spezzarono la loro vita per amore della propria terra. E proprio perché siamo consapevoli del suo alto valore etico e civile, chiediamo di avere un luogo dedicato a Giancarlo Siani in ricordo dei suoi sacrifici, ma soprattutto quale faro ed esempio per le generazioni presenti a venire». Siani ha pagato con la vita la sua voglia di raccontare la verità. Il suo sacrificio, però, non è stato vano «perché è diventato un simbolo positivo per noi adulti e, soprattutto per tanti ragazzi che nemmeno l'hanno conosciuto».
 
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