Università Federico II, il fronte degli studenti si spacca sulle tasse più alte

Università Federico II, il fronte degli studenti si spacca sulle tasse più alte
di Giovanni Rinaldi
Mercoledì 18 Aprile 2018, 10:29
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A pochi giorni dalle elezioni studentesche si spacca il fronte della protesta sull'aumento delle tasse alla Federico II. Dopo la petizione, lanciata in diversi momenti dalle varie sigle rappresentative, scatta la fase della contestazione di piazza, ma non tutti condividono il modus operandi. A lanciare l'idea di un corteo sono Link e Cau, le associazioni studentesche che, insieme ad altre quattro sigle legate ai collettivi universitari, hanno fissato per il prossimo giovedì tre maggio in piazza San Domenico il giorno della protesta. A spiegarne i motivi è il coordinatore cittadino di Link Gennaro Piccirillo che rilancia l'allarme: «Il secondo semestre di migliaia di studenti universitari si è aperto con la notizia dell'ennesimo aumento delle tasse. Ogni ateneo, infatti, ha adottato un nuovo sistema di tassazione, alla luce dell'introduzione della No tax area, che esonera gli studenti con reddito fino ai tredicimila euro. Per gli Isee superiori a questa cifra gli aumenti arrivano fino ai 600 euro e la situazione è davvero insostenibile. I nuovi criteri di tassazione colpiscono ancora una volta le fasce medio-basse, gli studenti che sono costretti a lavorare per pagarsi gli studi, i fuoricorso, insomma quelli più in difficoltà. Scenderemo quindi in corteo per chiedere l'introduzione di scaglioni anche per i redditi superiori a 60mila euro e l'ampliamento della No tax area fino a 25mila euro, come accade in altri atenei italiani. L'eliminazione dei criteri di merito. La reintroduzione degli appelli eliminati all'inizio dell'anno accademico, la rateizzazione del pagamento della seconda rata e la proroga del termine fino ad ottobre 2018».
 
Di tutto altro avviso è Confederazione degli studenti che parla di strumentalizzazione della battaglia tasse ad uso e consumo dell'appuntamento elettorale dell'8 maggio. Senza mezzi termini la critica parte da Mimmo Petrazzuoli, presidente nazionale di Confederazione che sottolinea una contraddizione in termini nella protesta lanciata da Link: «Chi si propone di attuare un cambiamento e magari fa scendere in piazza anche altri colleghi deve anche spiegare come farà. L'unico organo accademico deliberante in fatto di tasse è infatti il consiglio di amministrazione, ma guarda caso né Link, né le altre sigle dei collettivi, che hanno deciso di scendere in strada a pochi giorni dal voto, hanno presentato una lista per far parte del Cda, questo vuol dire che la loro voglia di cambiare le cose resterà in piazza, poiché non avranno gli strumenti per attuarla. Ecco perché parlo di strumentalizzazione, sanno che nonostante il corteo nulla potranno fare per riformare il sistema delle tasse. Ovvio che noi di Confederazione, unici rappresentanti degli studenti in Consiglio, ci rendiamo disponibili ad accogliere parte delle loro proposte, che coincidono con le nostre, e portarle in seno agli organi deliberanti per farle approvare. Per onestà intellettuale devo anche ammettere che già in questi giorni la commissione tasse sta analizzando i dati di quest'anno per iniziare a formulare nuove proposte». Dello stesso avviso il rettore Gaetano Manfredi che non sembra preoccupato del corteo all'orizzonte: «L'attuale sistema di tassazione è stato proposto dalla speciale commissione creata ad hoc dove siedono anche gli studenti. Praticamente si andrebbe a protestare contro un sistema in gran parte formulato dalle stesse rappresentanze degli iscritti. Sarebbe più corretto dire che dopo un primo anno ci si è accorti che il sistema scelto non è perfetto e noi siamo disponibili fin da subito a rivederlo. Inoltre voglio spiegare a chi chiede di spalmare la seconda rata anche in una terza che la possibilità è già in essere. Non esistendo infatti more per chi non paga la seconda rata».
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