Caos Universiadi, un supercommissario per evitare il flop milionario

Caos Universiadi, un supercommissario per evitare il flop milionario
di Fulvio Scarlata
Martedì 10 Luglio 2018, 07:00
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Venti milioni di euro: tanti sono i soldi che la Regione ha versato alla Fisu, la federazione internazionale degli sport universitari, per portare le Universiadi in Campania. Un finanziamento che si aggiunge ai 270 milioni, 170 regionali e 100 del Poc Università sempre destinati alla Campania, investiti per il rifacimento degli impianti sportivi di Napoli e della Campania e l'organizzazione dei giochi universitari. Un eventuale flop di Napoli 2019 significa un buco economico enorme e un inevitabile intervento della magistratura contabile. Per assicurare la riuscita della manifestazione, però, si muove il governo con i sottosegretari Giancarlo Giorgetti e Pina Castiello che sono sempre più orientati alla nomina di un supercommissario per mettere al sicuro l'evento. Comune e Regione, intanto, non hanno trovato l'intesa sul punto più controverso del progetto, quello del villaggio degli atleti.
 
La Federazione internazionale degli sport universitari tiene duro. Nel vertice di martedì scorso a Roma erano stati chiesti alla Fisu, rappresentata nella cabina di regia dal presidente Oleg Matytsin, due passi indietro. Uno limitando di mille atleti i partecipanti alle Universiadi. Significa eliminare le discipline non obbligatorie (vela, tiro a volo, tiro a segno, rugby a sette), facendo scendere a 14 gli sport di Napoli 2019, e rinunciando a 600 universitari. Un numero che, tuttavia, non basta: bisogna tagliare altri 400 atleti e l'operazione non è facile perché significa venire in contrasto con le federazioni nazionali.

L'altro punto ostico per la Fisu è rinunciare al villaggio olimpico con le casette prefabbricate alla Mostra d'Oltremare, già approvato dal direttivo dell'organizzazione. Su entrambe le questioni, però, la federazione internazionale non vuole fare sconti e rimanda la palla alla Regione e al Cusi, il comitato sport universitari italiano, che hanno firmato la convenzione quando è stata accettata la candidatura di Napoli per la manifestazione.

Il problema è che, insieme alla firma, la Regione ha sganciato alla Fisu un assegno da 20 milioni di euro, come per ogni città che ospita le Universiadi (e come aveva fatto anche Brasilia, che poi ha rinunciato alla manifestazione sportiva). Se l'evento dovesse saltare, sono tutti soldi persi. Con inevitabili conseguenze per quanto riguarda l'intervento della Corte dei Conti.

Per altro verso teme per i soldi spesi anche la Mostra d'Oltremare: l'ente ha firmato una convenzione da 120mila euro per progettare il villaggio olimpico nell'area di Fuorigrotta.

In realtà l'intervento è stato diviso in tre parti, affidato ad un team di ingegneri e architetti con capogruppo Liberato Iannucci coadiuvato da Fulvio Capuano e Massimo Iovino. I 120mila euro frazionati sono diventati incarichi da 40mila euro più facilmente assegnabili. Dovesse saltare il progettato villaggio olimpico alla Mostra, qualcuno potrebbe chiedere il perché di queste spese che rappresentano il 10% del deficit annuale dell'ente.

Il governo, però, non sta a guardare. E ha deciso di puntare sulle Universiadi napoletane. Per questo, come era già emerso dal vertice di Roma della scorsa settimana, i sottosegretari Giorgetti e Castiello vogliono nominare un supercommissario dai pieni poteri. A differenza dell'attuale commissario Luisa Latella, non si tratterebbe di un prefetto, una scelta che potrebbe porre in contrasto gli uomini dell'Esecutivo pentaleghista con il presidente dell'Anac Raffaele Cantone che, sulla scorta dell'esperienza dell'Expo di Milano, ritiene fondamentale la figura di garanzia di un prefetto.

Resta aperta la questione del villaggio olimpico. La previsione è che Comune e Regione arrivino ad una mediazione ospitando gli atleti su due navi da crociera al porto (una, la Msc Lirica, ha già vinto la gara d'appalto bandita a inizio anno) con un piccolo villaggio da duemila posti nel parcheggio della Mostra d'Oltremare. In questo modo le Universiadi sarebbero salve. Mettendo al riparo da eventuali controversie contabili sia la Regione che lo stesso Ente Mostra.
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