Universiadi a Napoli, il monito di Malagò: «Basta liti, pensiamo solo al bene comune»

Universiadi a Napoli, il monito di Malagò: «Basta liti, pensiamo solo al bene comune»
di Roberto Ventre
Venerdì 27 Luglio 2018, 10:00 - Ultimo agg. 14:12
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Inviato a Nocera Inferiore

Una full immersion in provincia di Salerno per il presidente del Coni, Giovanni Malagò: in primo pomeriggio al Futsal Park di Nocera per l'intitolazione dei due campi a Andrea Fortunato e Piermario Morosini, più tardi al Giffoni Film Festival. Argomento caldo le Universiadi 2019: manca un anno all'evento e sono ancora tante le cose da mettere a posto. «Una lotta contro il tempo: è una di quelle partite da giocare, spero proprio di poterla vincere».

Condivide la scelta di rinunciare al villaggio nella Mostra d'Oltremare per ospitare gli atleti sulle navi?
«Sarebbe fuori luogo che io dica se sono d'accordo oppure no. È chiaramente una valutazione politica e non posso che rispettarla anche perché visto il tempo che c'è a disposizione va trovata una soluzione in cui la straordinarietà è indispensabile».

E l'ipotesi di ospitare comunque parte degli atleti nel parcheggio della Mostra?
«Non so nulla perché dopo l'ultimo incontro in cabina di regia a Palazzo Chigi quest'argomento non è stato più toccato: da quello che ho capito mi sembra che ci sia la volontà di individuare, sempre tramite garanzie di trasparenza e rispetto delle regole, delle navi per ospitare intere delegazioni delle università».

La preoccupa la situazione degli impianti visti i ritardi accumulati?
«Preoccupare è un termine che potrebbe essere riduttivo o esagerato. Esagerato se si pensa che da sempre si sa che queste Universiadi sono state una corsa contro il tempo, riduttivo se non si smette di fare qualsiasi forma di polemica e non si mette tutto il sistema a dare una mano. C'è un elemento fondamentale: i fondi sono stati confermati, le erogazioni sono state attuate, ora si tratta solo di completare gli appalti e le procedure relative ad essi».
 
Tra gli altri va sciolto il nodo del San Paolo dove i lavori si dovranno svolgere in concomitanza con le partite di campionato e coppa.
«Conosco la storia anche perché ne ho parlato tante volte con il Comune e soprattutto con Aurelio (De Laurentiis, ndr) e tutti sanno quanto gli sia amico. Se uno può avere un cantiere senza un certo tipo di vincolo di partite infrasettimanali o di campionato sarebbe meglio. Ma se vedete dappertutto nel pianeta si è giocato con squadre prestigiose e in Paesi molto evoluti mentre si realizzavano i lavori. Anche recentemente ad esempio è successo allo stadio di Udine. L'importante è farli e sistemare le prescrizioni e i parametri: parlo a livello di seggiolini, strutture, servizi, bagni, sala stampa, vie d'uscita che onestamente sono indispensabili, anzi direi più che doverose per il San Paolo in modo da renderlo il più funzionale possibile nell'epoca storica che viviamo».

Il commissario Basile, che raccoglie il testimone dalle mani del prefetto Latella, ha lanciato un appello alle istituzioni locali alla massima collaborazione, che negli ultimi tempi è un po' mancata se si guarda alle divergenze tra Regione e Comune sul villaggio alla mostra.
«Non voglio essere ipocrita, so perfettamente di cosa si parla e ho potuto verificarlo durante alcuni incontri. Sarebbe indispensabile mettere da parte le opinioni, anche legittime di ognuno, e cercare di pensare solo al bene comune».

Lo stesso commissario Basile ha spiegato che i tempi sono stretti per avviare le gare anche sull'accoglienza e dei servizi e che dunque vanno coinvolte le società partecipate della Regione e le Federazioni sportive: lei che ne pensa?
«Ha ragione sul discorso delle società sportive. Infatti il presidente regionale del Coni Campania Roncelli sarà delegato a stare in cabina di regia e le società sportive si possono occupare della parte organizzativa e delle conoscenze tecniche degli impianti».

Come sono i rapporti con la Fisu: hanno ancora fiducia nella riuscita dell'evento?
«L'ultima volta che ho incontrato il segretario generale i rapporti erano ottimali. È chiaro che vedevano le cose dal loro punto di vista, c'era un contratto, delle scadenze e non mi sento di biasimarli quando si era ipotizzato anche un rinvio della manifestazione. Comprendo le loro opinioni, la loro posizione, però i rapporti sono molto buoni e ora sta a chi ha il cerino in mano dimostrare che siamo in grado di risolvere il problema».

Secondo lei Napoli e la Campania ce la faranno a organizzare le Universiadi o, come suggeriva il governo nazionale, sarebbe stato più prudente un rinvio?
«Se fosse stato possibile, cosa che non si è potuta verificare in virtù della posizione della Federazione internazionale degli sport universitari, è evidente che un rinvio avrebbe consentito di fare le cose con più calma. Però la storia dell'arte è questa: è una lotta contro il tempo, magari qualcosina non sarà completata, una di quelle partite da giocare, spero proprio di poterla vincere».

Intanto però il governo nazionale ha annunciato che si farà da parte lasciando ogni responsabilità alle istituzioni locali. E il Coni?
«Anche noi, tra virgolette, non possiamo che adeguarci, io rappresento il Coni nazionale. Ma come Coni siamo presenti su tutti i territori e la persona delegata sarà il presidente del Coni della Campania, come è giusto che sia. Quindi, questo non vuol dire che Roncelli con le associazioni sportive, le federazioni sportive e gli enti di promozioni e tutto il territorio non sia coinvolto per cercare di dare il massimo supporto possibile».
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