Tennis Club Napoli, rivoluzione rosa tra i dirigenti: ora ci sono due donne

Tennis Club Napoli, rivoluzione rosa tra i dirigenti: ora ci sono due donne
di Valerio Esca
Lunedì 23 Luglio 2018, 07:30
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Il Tennis club Napoli apre alle quote rosa. Per la prima volta nella storia due donne sono state nominate nel collegio dei probiviri del circolo del tennis. Si tratta di Maria Bice Gasperini e Gabriella Padolecchia. Ma non è tutto. Le donne, grazie al nuovo regolamento approvato il 19 luglio sera, hanno acquisito il diritto di voto per l'ammissione dei nuovi soci e tutti i diritti dei soci ordinari.

«Adesso si parla di soci ordinari di ambo i sessi, prima invece potevano esserlo soltanto gli uomini» spiega il presidente del Tennis club Napoli Riccardo Villari, che si è battuto molto per avviare il circolo alla parità di genere. «Le donne e le signore hanno sempre ricevuto galanteria come nel nostro stile, però un circolo che si rispetti deve anche guardare alla modernità». Villari sottolinea come in realtà «si sia applicato l'articolo 3 della Costituzione e l'articolo 21 dello statuto del Coni», ma quella del circolo del tennis risulta comunque una scelta rivoluzionaria (i circoli storicamente non accettano soci donna). Tra le novità anche la nomina di due soci onorari: Peppino Di Capri e Nicola Pietrangeli: «Entrambi legati al nostro circolo da sempre. La nomina è arrivata proprio per rendere ancora più saldo questo legame».
 
Il Tennis club ha inoltre deciso di andare a rivedere anche ciò che concerne l'attività sportiva. Di intesa con l'Ufficio scolastico regionale il circolo ha deciso di offrire gratuitamente a tutti i ragazzi interessati delle scuole di primo e secondo grado di Napoli lezioni di pratica tennistica. «La professoressa De Lisa - racconta Villari - ha inviato la circolare a tutti i dirigenti scolastici nei mesi scorsi e abbiamo ricevuto 300 adesioni. Noi ci limiteremo ad avviare i ragazzi a questo sport e poi vedremo chi vorrà proseguire. Presenteremo l'iniziativa nelle prossime settimane in conferenza stampa, insieme al Provveditorato e all'Ufficio scolastico regionale. Il nostro circolo, fermo restando il corpo sociale e la sua storia, deve essere aperto alla città, solo così si diventa un punto di riferimento. Uno di quei corpi intermedi, che devono interpretare sempre lo spirito di solidarietà». Un'iniziativa analoga, con un profilo più sociale, è quella già intrapresa con il Comune di Napoli, che segnala al circolo ragazzi di ceti meno abbienti, per i quali è aperta la scuola di addestramento. «Bisogna stare in un percorso di modernità sostiene il presidente del Tennis club -, guardare avanti e avere sempre rispetto per le tradizioni che sono nel dna di un circolo che ha oltre cento anni come il nostro».

Al netto dello sport e delle grandi rivoluzioni statutarie, il Tennis club è ancora al centro di un braccio di ferro tra Comune di Napoli e Corte dei Conti, su una vicenda legata ai canoni di locazione. «Noi paghiamo quanto ci chiedono, quindi in questa vicenda c'entriamo ben poco. Però è importante sapere che la giurisprudenza prevede per i circoli ospitati in strutture pubbliche canoni calmierati, soprattutto se come noi si tratta di un'associazione no profit. Dopo la seconda guerra mondiale il Tennis club è stato ricostruito con i soldi dei soci e oggi con gli stessi soldi delle quote associative vengono pagati i canoni. Se tutti i circoli dovessero versare 50 mila euro di fitto mensile chiuderebbero tutti. Noi svolgiamo un ruolo culturale, sociale e non deve passare l'idea che i soci rimangano chiusi nel circolo a fare chissà cosa. I circoli sono come piccole aziende, danno posti di lavoro e come nel nostro caso ospitano eventi. Funzioni che non devono essere assolutamente perse. Se il Comune - fa sapere Villari - intende vendere il circolo, siamo disposti a fare un'offerta e a dialogare, purché si tratti di una cifra congrua».
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