Sanità, De Luca contro il ministro
«Sulla Campania ha dati vecchi»

Sanità, De Luca contro il ministro «Sulla Campania ha dati vecchi»
di Ettore Mautone
Sabato 23 Giugno 2018, 08:40 - Ultimo agg. 16:17
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Sulla scrivania del nuovo ministro della Salute c'è un voluminoso dossier sulla Sanità campana. È stato preparato dal precedente governo ma sarà approfondito dal nuovo inquilino di via Lungotevere Ripa a Roma. Ne parla il neoministro Giulia Grillo (nell'intervista data ieri al Mattino) in cui lascia intendere che non farà sconti ai ritardi della Campania nei Livelli di assistenza (Lea). Il presidente della Regione Vincenzo De Luca è però determinato a far valere i dati aggiornati di attività, a un anno dal suo insediamento a capo della struttura commissariale (avvenuto ad agosto del 2017). Dati che segnerebbero una netta inversione di tendenza rispetto al passato con la possibilità di raggiungere la sufficienza (160 punti) entro fine anno per poi aspirare, dal 2019 in poi, all'uscita dal tunnel del Commissariamento.

«Sulla sanità ha detto il Governatore c'è totale disinformazione, il ministro ha davanti i dati Lea del 2015. Oggi siamo nel 2018». Il presidente della Regione ha poi invitato il ministro Giulia Grillo a un confronto pubblico in cui spiegare il percorso di risanamento compiuto.

De Luca, a margine di un evento sull'innovazione a Napoli, ha sottolineato che «siamo a metà della griglia Lea, mentre probabilmente i dati del ministro sono sempre quelli del 2015, gli ultimi formalizzati a livello ministeriale. Abbiamo messo in atto - ha poi aggiunto - un risanamento finanziario che è un miracolo: qui non si approvavano i conti consuntivi delle Asl dal 2011. Per la rivoluzione che stiamo facendo è evidente che ci siano anche resistenze sorde, sotterranee, di qualcuno che risponde a vecchie logiche».

La carenze di medici in estate? «Io - ha ricordato nella sua veste di commissario per la sanità - ho ereditato gli anni della paralisi totale del turn-over. Abbiamo stabilizzato 800 precari, assunto ex novo 550 nuovi operatori all'Ospedale del Mare e stiamo autorizzando il reclutamento di centinaia di medici e amministrativi. Abbiamo anni e anni di letargo da recuperare». E sulla carenza di anestesisti De Luca ha infine sottolineato: «C'è una penuria nazionale, stiamo facendo i conti con le procedure di legge. Non c'è nessun ritardo. Siamo obbligati ad attenerci alle norme. Così anche sui tempi per l'apertura del Pronto soccorso dell'Ospedale del Mare».

 

IL DOSSIER
Ma a cosa fa riferimento il ministro quando parla del Dossier Campania? Il faldone coincide con la relazione che, ogni 6 mesi, i ministeri vigilanti (Salute ed Economia) stilano sull'attività dei commissari delle Regioni in Piano di rientro. Tra le sorvegliate speciali c'è anche la Campania. Le verifiche si svolgono ogni quattro mesi ma gli scrutini sono a fine anno. Il monitoraggio è diviso in due parti: da un lato tra i valori delle performance economiche e di bilancio di Asl e ospedali (che da almeno un triennio sono in pareggio). Dall'altro la pagella dei Lea, finora largamente insufficiente. Le griglie riguardano esiti di ricoveri medici e chirurgici, i tempi medi d'intervento dopo una frattura al femore, l'incidenza dei cesarei, l'appropriatezza dei ricoveri, le liste di attesa), la medicina del territorio (prevenzione, psichiatria, assistenza ad anziani e disabili, medicina veterinaria, vaccinazioni e screening, contratti con le strutture diagnostiche accreditate).
I RISULTATI
I risultati, tuttavia, si ottengono con uno o due anni di ritardo. Così, alla fine del 2017, la Campania è stata valutata per quanto prodotto nel 2015, anno di passaggio tra la vecchia e l'attuale amministrazione. Il magro punteggio incassato in quell'anno (106, 11 in meno del 2012) fa della Campania l'unica totalmente inadempiente. Per essere considerate adempienti le Regioni devono totalizzare almeno 160 punti o anche tra 140 e 160, ma senza alcun indicatore critico, mentre sono inadempienti sotto i 140 punti o ancora tra 140 e 160, ma con almeno un indicatore critico.
IL PROSSIMO MONITORAGGIO
La prossima verifica è in programma il 7 luglio. In quella dello scorso marzo il ministero, oltre a certificare un risultato economico positivo anche per il 2017 (in continuità con il 2016), ha registrato un sensibile miglioramento del punteggio Lea (124 punti) a cui ora la Regione aggiungerà il dato delle vaccinazioni andate oltre la media nazionale, l'abbattimento del 10% parti cesarei già in calo (da 47,3% a 36), l'aumento del 30% delle operazioni di frattura del femore entro 48 ore (da 21,2 a 47,3), i tempi dei pagamenti scesi sotto la soglia dei 60 giorni. Mentre restano ancora insufficienti i dati sugli screening, sui tempi del 118 e sulle liste di attesa chirurgiche.
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