Rimpasto al Comune di Napoli, De Majo assessore: «Siamo agli sgoccioli»

Rimpasto al Comune di Napoli, De Majo assessore: «Siamo agli sgoccioli»
di Luigi Roano
Giovedì 18 Ottobre 2018, 18:00
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Dopo Laura Marmorale - assessore alla Terza municipalità - per la giunta del sindaco Luigi de Magistris spunta il nome di Eleonora De Majo, consigliera comunale del gruppo demA vicina a Insurgencia.

L'ex pm dunque apre al Consiglio comunale? Sembrerebbe di sì, ma fino a quando non ci sarà l'ufficialità vale la regola della prudenza malgrado il discorso sia bene avviato. Infatti è immaginabile che il resto dei consiglieri della maggioranza non sia soddisfatto. Non della consigliera che entrerebbe in giunta, ma del fatto che anche altri lo hanno chiesto ma hanno ricevuto un no. «Gli equilibri politici - racconta il sindaco a Lente di Ingrandimento a Televomero con Fabiola Conson - sono delle cristallerie delicate che bisogna stare attenti a non rompere». Ma forse per una esponente del suo gruppo di riferimento si può fare una eccezione correndo il rischio che qualche coccio, più che cristallo, si possa rompere.

«In questo fine settimana chiudo la prima operazione, la più complicata, per il primo novembre la seconda: con il rimpasto siamo agli sgoccioli». Così de Magistris annuncia che «le riflessioni sull'allargamento della giunta sono finite». Del resto l'ex pm ormai da quasi un anno pensava a questo rinnovamento sempre stoppato da veti interni. Evidentemente con l'avvicinarsi delle Europee e delle Regionali occorreva rompere gli indugi. Quale sarà l'operazione più complicata? Prima di approfondire occorre ribadire che le indiziate a uscire - e qui i dubbi sono davvero pochi - sono Maria D'Ambrosio dei Verdi e Alessandra Sardu, entrata in quota Riformisti democratici ma poi passata a demA e quindi disconosciuta dal suo gruppo originario e che ora si trova con un piede e mezzo fuori da Palazzo San Giacomo perché demA non può fare asso pigliatutto. La Sardu è la pedina da sacrificare proprio per questo motivo.

Lo stesso sindaco parla di complessità dell'operazione e di equilibri precari. Proviamo a capire perché. La Marmorale è vicina a Sergio D'Angelo - ex assessore della prima giunta targata de Magistris - da sempre della Sinistra, la Marmorale è anche vicina al mondo dei movimenti a iniziare da Insurgencia. Per lei un pezzo della delega al Welfare di Roberta Gaeta ovvero «integrazione e nuove povertà». Anche per la De Majo circolano indiscrezioni sulle deleghe e questa volta a essere prosciugato sarebbe un fedelissimo del sindaco, Carmine Piscopo, assessore all'Urbanistica. Artefice - tra le altre tante cose - dei piani per Bagnoli e Scampia, entrambi approvati e finanziati dal Governo. Alla De Majo dovrebbero andare le deleghe alla «partecipazione e beni comuni», il core business politico di Piscopo. Non è finita qui, perché Enrico Panini - segretario di demA - prenderà il posto di Raffaele Del Giudice come vicesindaco perché di fatto ha quasi vinto il ballottaggio proprio con Piscopo. Panini cederà un po' di deleghe, ma non quella al Bilancio. Se davvero il quadro politico della giunta alla fine del rimpasto sarà questo, gli equilibri saranno più che cambiati. Piscopo sarà un assessore depoliticizzato. In giunta ci saranno due esponenti di Insurgencia e soprattutto il mondo di riferimento di demA del 2016 sarà sostanzialmente scomparso. Con de Magistris che sarà plenipotenziario di tutto quello che gravita nel Comune nel suo movimento demA.
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