Dalla Regione 45 milioni di euro per prevenire i danni alle foreste da incendi e calamità naturali

Dalla Regione 45 milioni di euro per prevenire i danni alle foreste da incendi e calamità naturali
di Pasquale Guardascione
Venerdì 29 Dicembre 2017, 12:49
3 Minuti di Lettura
Dopo gli incendi che hanno devastato nella stagione estiva i boschi e le aree verdi, la regione Campania ha deciso di prevenire il problema ed ha approvato un bando di sostegno alla prevenzione non solo però dei danni arrecati alle foreste da incendi ma anche da calamità naturali ed eventi catastrofici. Il bando prevede un'erogazione di aiuti per un importo complessivo di 45milioni di euro. Insomma si punta a preservare le aree forestali dagli incendi boschivi e da altre calamità naturali sia biotiche, come gli attacchi d’insetti o malattie, sia abiotiche come eventi catastrofici o minacce determinate dai cambiamenti climatici, quali siccità, desertificazione, tempeste ed improvvise bombe d’acqua. Tale tipologia d’intervento, oltre a preservare gli ecosistemi forestali e migliorarne la funzionalità, persegue l’obiettivo principale di prevenire l’erosione dei suoli e migliorare la gestione degli stessi. Altri obiettivi secondari cui la tipologia d'intervento contribuisce sono la salvaguardia della biodiversità, compreso nelle zone "Natura 2000" e nelle zone soggette a vincoli naturali o ad altri vincoli specifici, nell'agricoltura ad alto valore naturalistico. Ma anche una migliore gestione delle risorse idriche, compresa la gestione dei fertilizzanti e dei pesticidi. Così come promuovere la conservazione e il sequestro del carbonio nel settore agricolo e forestale. Gli interventi prevedono sia azioni di prevenzione contro gli incendi che azioni di prevenzione contro il rischio da calamità naturali. 

Le azioni di prevenzione contro gli incendi prevedono la creazione e il miglioramento di infrastrutture di protezione e di prevenzione degli incendi boschivi, quali sentieri forestali, piste e strade forestali, punti di approvvigionamento idrico, riserve d'acqua, rete di approvvigionamento idrico e bocchette antincendio in bosco, zone di atterraggio per elicotteri.  Ma anche la realizzazione di radure, fasce verdi, viali e fasce parafuoco e la loro manutenzione. Interventi selvicolturali finalizzati alla prevenzione da rischio di incendio, quali: tagli colturali, ripuliture dalla vegetazione infestante, decespugliamenti, spalcature, potature, sfolli, diradamenti, sostituzione di essenze alloctone o di specie altamente infiammabili, conversione, diversificazione e disetaneizzazione, rinfoltimenti o sottopiantagioni, creazione di discontinuità verticali e orizzontali della copertura, tagli raso, biotriturazione o asportazione della biomassa. Ma si punta molto su attrezzature fisse per il monitoraggio degli incendi boschivi e di apparecchiature di comunicazione come torrette di avvistamento, impianti di videocontrollo di radio e telecomunicazione, acquisto di hardware e software connessi e funzionali ai sistemi di monitoraggio e comunicazione e non ultimo di droni e realizzazione di vasche d’acqua, sia immobili che mobili. 

Per la prevenzione contro il rischio di calamità naturali, invece, sono previsti investimenti finalizzati a ridurre il rischio idrogeologico: opere di consolidamento e sistemazione del reticolo idraulico minore, opere di regimazione idraulico-forestale, sistemazione di versanti a rischio e delle scarpate delle strade di accesso o penetrazione ai boschi, preferibilmente, a parità di risultati, con l’uso di tecniche di ingegneria naturalistica. Ma anche investimenti selvicolturali preventivi contro i fenomeni di siccità, desertificazione e altre avversità atmosferiche, che comprendono l’introduzione di specie arboree o arbustive con una buona capacità di adattamento e l’adozione di tecniche selvicolturali che migliorano la resilienza ai cambiamenti climatici. Investimenti di prevenzione contro attacchi e diffusione di parassiti e altre fitopatie anche con apparecchiature di monitoraggio.

Un'importante opera di cui possono beneficiare i possessori, anche le associazioni formalmente riconosciute, e i titolari pubblici, quindi, i comuni che gestiscono superficie forestali, incluse le comunità montane e le città metropolitane. 

La Regione Campania ha, poi, suddiviso nello stesso bando in basso, medio e alto il rischio di incendi boschivi dei vari comuni regionali. Quelli classificati ad alto rischio da palazzo Santa Lucia risultano essere Caserta, Castel Morrone, San Felice a Cancello, Sessa Aurunca, Apollosa, Frasso Telesino, Sant'Agata de' Goti, Barano d'Ischia, Giugliano in Campania, Napoli, Pozzuoli, Torre del Greco, Pietrastornina, Agropoli, Ascea, Camerota, Castellabate, Castel San Giorgio, Centola, Eboli, Giffoni sei Casali, Giffoni Valle Piana, Mercato San Severino, Montecorice, Montecorvino Rovella, Perdifumo, Salerno, San Cipriano Picentino, Sarno e Siano. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA