Primarie, faccia a faccia tra candidati. Polemiche con Antonio Bassolino assente: «È sleale». ​I temi: De Magistris, Governo e regole

Primarie, faccia a faccia tra candidati. Polemiche con Antonio Bassolino assente: «È sleale». I temi: De Magistris, Governo e regole
Venerdì 4 Marzo 2016, 15:04 - Ultimo agg. 5 Marzo, 12:17
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NAPOLI - Dura 45 minuti il confronto tra candidati alle primarie del Pd a Napoli. Grande assente Antonio Bassolino, che ha deciso di non partecipare al faccia a faccia e viene preso di mira: «È sleale» dice Antonio Marfella, «È irrispettoso del popolo del centrosinistra» per Valeria Valente, mentre Marco Sarracino si dice «dispiaciuto» di questa scelta dell'ex sindaco.

Confronto aperto su tutti i temi. A cominciare dal caso Casavatore con la questione morale che investe il partito democratico su cui i candidati sono unanimi: «Bisogna fare luce e dare risposte nette ma le risposte del partito già ci sono». Grande fiducia sulla riuscita delle primarie e sulla possibilità di arrivare almeno al ballottaggio alle elezioni. E polemica dura con de Magistris. «I napoletani sanno che il sindaco ha isolato la città - spiega Sarracino - per fini politici personali: sarà bocciato». «Il mio nemico non è de Magistris - per Marfella - ma Lettieri e Salvini, ma bisogna incanalare la rabbia della città in forme migliori». «Si è messo contro la Regione e il Governo - sottolinea Valente - in campagna elettorale dovrà spiegare quali risultati ha raggiunto in cinque anni di amministrazione».
 



Poi domanda al futuro vincitore e sull'appoggio dei candidati alle primarie al vincitore. Per Marfella «legalità e lealtà sono allo stesso livello, queste primarie per qualcuno sono condotte con "cazzimma", le primarie napoletane sono "cazzimmose". Sul tema della lealtà spero di arrivare al ballottaggio con de Magistris ma il mio sogno è quello di avere una sinistra unita». Per la Valente la risposta è semplice: se si partecipa al gioco si accettano le regole, spero di vincere e di avere il sostegno dei candidati». Sarracino spera di «rispondere alla domanda per l'ultima volta nella vita» e ha spiegato che ha firmato per «sostenere il vincente anche in caso di sconfitta». Tornando sulla "cazzimma", Marfella spiega di «rivolgersi a chi è assente al confronto» (Antonio Bassolino ndr).

La Valente spiega poi di aver lavorato «per recuperare un clima di dialogo, è stata una occasione per costruire il dialogo. Avremmo potuto evitare le primarie e andare direttamente al voto. Questa è stata una bella occasione per avere la partecipazione di tutti avendo lealtà e serenità». Sarracino spiega di non preferire rispondere ai sondaggi. E continua: «Voglio portare quanti più iscritti e militanti del Pd ma anche molti delusi del Pd alle urne. Questo è il mio obiettivo, sono sceso in campo perché siamo una alternativa vera nel Pd e nel centrosinistra, l'unico modo per battere de Magistris». Marfella, invece, ribadisce che «le primarie sono uno strumento utile se normate bene, per cambiare la classe politica. Ora tocca ai napoletani comprendere questi messaggi».

Si passa a De Magistris: fare leva sul malcontento dei napoletani è una buona mossa? Per Sarracino il sindaco «ha isolato la città per andare contro il governo Renzi, i napoletani sanno che c'è bisogno del governo tutti i giorni? I napoletani lo hanno capito, quindi bocceranno la proposta di de Magistris per premiare il partito democratico». Per la Valente «si riscontra un interesse nazionale per Napoli. De Magistris ha solo cavalcato la rabbia senza assumersi la responsabilità. Non ha dato risposte alla rabbia e spero che i napoletani guarderanno questo e i risultati di De Magistris negli ultimi 5 anni. Il Governo ha lavorato bene per Napoli». Marfella spiega di non avere come «nemico de Magistris. Io voglio l'unità di tutta la sinistra per migliorare e non far finire la città in bocca a Salvini».

La Valente e la sua esperienza di consigliere con la Iervolino: «È un vantaggio avere questa esperienza - spiega la Valente - mandare un marziano a Palazzo San Giacomo sarebbe un problema. Da consigliere e assessore posso parlare dei miei risultati. Avevo delega alle pari opportunità e sono andata via lasciando 18 milioni in cassa. Ho fatto l'assessore al turismo con i rifiuti in città: ho lavorato e lasciato 6 milioni in cassa». 

Sarracino, invece, è convinto: «Se non vinco io le primarie difficilmente il Pd ce la farà». Per Marfella «i "marziani" esistono da 20 anni a Napoli. Sono terrorizzato dal problema delle droghe, ho bisogno di una squadra per far funzionare la macchina organizzativa. Io mi assumo le mie responsabilità, i marziani degli ultimi 20 anni devono assumersi le loro responsabilità».

L'assenza di Bassolino nelle parole dei candidati. Per la Valente Bassolino ha detto «"grazie a me si sono fatte le primarie". Proprio lui doveva essere presente oggi, è un atteggiamento irrispettoso verso gli elettori del centrosinistra, una occasione mancata che non condivido». Sarracino dice che «quando ho chiesto un confronto volevo parlare dei problemi della città, non dell'assenza di Antonio Bassolino, voglio parlare del futuro di Napoli e sono dispiaciuto per l'assenza di Bassolino». Marfella: «La prima lealtà è nei confronti dei napoletani, io posso solo testimoniare la mia lealtà e la slealtà di chi non l'ha fatto, la "cazzimma" dei deboli».

Primo atto della nuova Giunta? Per Marfella il contrasto alla diffusione della droga: «Stanno andando in terapia intensiva i ragazzi della Napoli bene a causa della droga, sono la futura classe dirigente della città. Bisogna fare educazione nelle scuole sull'uso della droga». Per la Valente «un grande piano di manutenzione urbana per la città in accordo con le Municipalità. Nei primi 100 giorni una area verde, una strada e una piazza in ogni municipalità. La messa in sicurezza, poi, delle scuole di Napoli: è una assoluta priorità. Le risorse ci sono, possiamo immaginare questo piano in 100 giorni». Per Sarracino «la classe dirigente del futuro non è rappresentata da chi vive nella Napoli Bene. Quanto al progetto butterei giù le vele di Scampia: una vergogna mondiale. Cancellare i simboli negativi della città».

Quali sono le differenze tra di voi? Sarracino spiega che «la credibilità in politica sia tutto, non appartengo alle precedenti categorie politiche, a 26 anni posso decidere, cosa che la politica non ha fatto negli ultimi 20 anni. Le scelte sono state fatte stando ai numeri, non alle persone. Stiamo mettendo un campo una strategia di cambiamento. Sono sceso in campo per rappresentare la mia generazione e per lavorare per la città».

Per la Valente «Napoli può pensare al futuro senza pensare al passato.
Negli ultimi due anni da parlamentare ho visto la città sotto un punto di vista diverso. Questo, unito al fatto che rappresento la generazione che vuole mettersi in gioco, sfidando una politica autoreferenziale, coniugo esperienza di campo e la voglia di protagonismo di una generazione». Marfella dice di «non essere un politico ma un sognatore. Napoli ha bisogno di una speranza, di un sogno, sono pronto a fare squadra». 

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