Pd, i ribelli di Fuorigrotta eleggono Cammardella segretario

Antonella Cammardella
Antonella Cammardella
di Luigi Roano
Lunedì 4 Dicembre 2017, 08:30 - Ultimo agg. 09:32
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Non hanno partecipato al congresso provinciale dove è stato eletto segretario Massimo Costa, «perché lo riteniamo irregolare» ieri, però, hanno fatto il loro congresso i democrat dello storico circolo di Fuorigrotta. Storico perché da quelle parti - quando esisteva la sinistra - sono state scritte pagine importanti della storia della città, basti pensare a cosa hanno rappresentato Bagnoli e l'Italsider. La notizia è che è stata eletta segretario del circolo Antonella Cammardella, ex presidente dell'allora circoscrizione di Bagnoli, protagonista della dismissione della ex fabbrica del ferro, tanto da essersi conquistata un capitolo nell'omonimo libro del mai troppo rimpianto Ermanno Rea. Ha sconfitto il moderato Gaspare d'Esposito. Hanno votata in 627, la Cammardella ha incassato 357 preferenze, d'Esposito 269 e c'è stata anche una scheda bianca. Aneliti di vita - almeno questo sostengono quelli del circolo di Fuorigrotta - per un Pd uscito non esattamente alla grande dal congresso provinciale.

«Chiarisco subito - racconta la Cammardella - che tutti quanti restiamo nel Pd a iniziare da me. Mi sono iscritta nel 2014 quando ho lasciato Sel e sono convinta che ci siano sul territorio le condizioni per riprendere a fare politica».

La Cammardella - nella geografia dei democrat - si colloca in quell'area che vede in Antonio Marciano, Antonio Amato, Salvatore Guerriero e altri di quella generazione che con Antonio Bassolino hanno vissuto stagioni esaltanti, una componente certo non vicina al segretario Matteo Renzi.
 
Ed è curiosa la coincidenza che nel giorno cui l'ex sindaco di Napoli abbraccia la nuova sinistra, loro recidano il cordone ombelicale con il loro ex mentore. È sempre la Cammardella a spiegare cosa significa «riprendere a fare politica», una critica nemmeno tanto velata al suo partito: «Bisogna stare tra la gente - spiega la neosegretaria - a Napoli le cose non vanno bene. Sul welfare si fanno passi indietro, i trasporti vanno a picco, i servizi sono scarsi, bisogna stare tra la gente per spiegare che c'è un altro modo di fare politica anche nel Pd. Dal congresso provinciale non è emersa questa che noi riteniamo la primaria necessità per ripartire». Una ferita aperta, quella del congresso, e la Cammardella non lo nega: «Non abbiamo partecipato, almeno la gran parte di noi, per tutta una serie di motivi. Il principale è che non è stata consentita la votazione a chi si è tesserato nel 2017. Oggi al circolo di Fuorigrotta abbiamo dimostrato che c'era la possibilità di votare. Al congresso è stata violata una regola statutaria negando questo diritto. La mia ambizione è fare il segretario del circolo per portare da dentro il Pd un modo nuovo per stare tra la gente». Il tempo dirà se si è trattato di una réunion tra nostalgici oppure quello di Fuorigrotta è un seme per fare crescere qualcosa di nuovo. A partecipare al congresso - in maniera molto attiva - Gaetano La Nave, alle comunali del 2016 alleato del sindaco Luigi de Magistris, malgrado proprio nel giorno della presentazione delle liste queste siano state respinte. «Il congresso del circolo Pd di Fuorigrotta - dice La Nave, leader di Rete civica ma con tessera del Pd - è stato tra i più partecipati, e noi di Rete civica siamo espressione di un numero significativo di tessere. Sulla spinta dell'impegno e dell'aderenza ai cittadini e alla città, la Rete, oggi nel Pd in modo critico, valuta l'esito della votazione in positivo anche perché in controtendenza con quelle logiche rapaci di quelli che precedentemente li avevano esclusi».
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