Pd, veleni verso il voto: a Portici il pasticcio del candidato «nemico»

Pd, veleni verso il voto: a Portici il pasticcio del candidato «nemico»
di Michele Ippolito
Venerdì 9 Febbraio 2018, 10:44 - Ultimo agg. 14:26
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PORTICI - In una delle sue roccaforti campane il Partito Democratico contesta duramente i vertici regionali e provinciali del partito, lamentando la difficoltà a votare e far votare alla Camera dei Deputati un candidato espressione dei Verdi, che in città sono all'opposizione. Un bel guaio visto che Portici è la città capofila di un ampio collegio che arriva fino a Somma Vesuviana passando per San Giorgio a Cremano, Cercola e Sant'Anastasia: se il centrosinistra vuole vincere non può prescindere da un buon risultato nella città della Reggia borbonica. Motivo della discordia è la candidatura di Francesco Emilio Borrelli, leader regionale del Sole che Ride e consigliere regionale. Nella divisione dei collegi ai Verdi sono toccati tre posti in tutta Italia, di cui uno in Campania. Il posto è spettato a Borrelli, che avrebbe voluto candidarsi a Napoli città, dove vive, ma poi gli è stato chiesto invece di spostarsi in provincia: i collegi da lui scelti erano stati infatti assegnati a tavolino a Paolo Siani e al sottosegretario alla Difesa Gioacchino Alfano. Restava libero il collegio di Portici. Qui il Pd porticese premeva per candidare il portavoce di Andrea Orlando, Marco Sarracino, sul cui nome Matteo Renzi in persona ha però messo un veto. Gli altri circoli del territorio hanno proposto nomi «locali» come l'ex sindaco di San Giorgio Mimmo Giorgiano o quello di Massa di Somma Antonio Zeno. Il Pd nazionale, invece, ha dirottato in provincia Borrelli, che alla fine ha accettato avendo buoni contatti nella zona, visto che è stato assessore e portavoce del sindaco di San Giorgio alcuni anni fa.

Apriti cielo: lo scorso anno, infatti, Borrelli, su richiesta dei Verdi di Portici, aveva acconsentito a che il suo partito componesse una lista per le comunali contro il senatore Cuomo, il quale tornava a correre come sindaco. Cuomo ha stravinto le elezioni e i Verdi hanno rieletto in consiglio uno dei suoi acerrimi avversari, Franco Santomartino, dopo che Borrelli era venuto in città a fare campagna elettorale in maniera aperta per i Verdi. Il gruppo del Pd cittadino ha quindi letto la candidatura di Borrelli alla Camera dei Deputati come uno schiaffo. I Verdi di Portici, saputo della candidatura di Borrelli, pure avrebbero manifestato una certa inquietudine: votando il proprio segretario regionale, daranno, nei fatti, una mano agli odiati avversari locali. Scherzi del Rosatellum e della necessità di creare coalizioni ampie. Mercoledì sera si è riunito il direttivo cittadino del Pd e, dopo una discussione interna dai toni aspri, è stato approvato un pesante comunicato. «Borrelli e il partito cui appartiene è scritto nella nota, firmata dal segretario locale Riccardo Zaccaro - si sono resi protagonisti, nella recente campagna elettorale amministrativa, di una feroce campagna di delegittimazione, al limite della diffamazione, nei confronti del candidato sindaco del Pd e dell'intero gruppo dirigente del partito. Tali circostanze sono state rappresentate per tempo alla segreteria regionale e provinciale del partito».
 
Il Pd a Portici esprime sindaco, due assessori e sei consiglieri, a cui si aggiungono i rappresentanti delle liste civiche di area. La spaccatura è un problema serio, anche perché la legge elettorale non prevede il voto disgiunto: non votando Borrelli non si votano neppure i candidati nella quota proporzionale, a cominciare dall'ex capogruppo regionale Lello Topo e dalla segretaria regionale Assunta Tartaglione, i quali sarebbero infuriati. In città hanno cominciato addirittura a girare voci di un accordo tra alcuni esponenti democrat ed il centrodestra per votare la candidata di Forza Italia Elisa Russo, voci smentite in maniera sdegnata dal Pd locale. La conclusione della nota del segretario del Pd di Portici, però, lascia aperto uno spiraglio: «L'attuale situazione costituisce una evidente difficoltà per il gruppo dirigente del circolo a poter convintamente mobilitare l'elettorato per un risultato che sia in linea con la reale forza del Pd sul territorio. Tuttavia il Pd di Portici cercherà, anche in questa situazione di oggettiva difficoltà, di fare, nei limiti del possibile, la sua parte al servizio del partito». In parole povere, il Pd di Portici non si schiera apertamente contro Borrelli, ma di certo non metterà in moto la consueta macchina da guerra, che lo scorso anno ha portato a Cuomo quasi il settanta percento dei consensi al primo turno.

Francesco Emilio Borrelli, da parte sua, appare conciliante: «Accolgo positivamente l'invito del direttivo cittadino a votare in ogni caso me come espressione dell'intero centrosinistra e garantisco la massima lealtà e collaborazione al sindaco Cuomo, stimato amministratore pubblico, ed al Partito Democratico porticese per la soluzione dei problemi del territorio», afferma il leader dei Verdi campani: «È vero che alle ultime comunali, per motivi prettamente legati alla politica locale, ci siamo trovati divisi, ma oggi l'obiettivo comune è quello di sconfiggere i populismi di centrodestra e Movimento Cinque Stelle. Per questo mi auguro di incontrare il prima possibile Cuomo, gli assessori ed i consiglieri comunali del Pd per organizzare con loro il resto della mia campagna elettorale». E Cuomo? Il primo cittadino non parla: da uomo di partito, fa intendere che la sua posizione è quella del direttivo locale. Intanto giovedì prossimo il governatore Enzo De Luca parteciperà a un evento elettorale a San Giorgio per sostenere Borrelli e gli altri candidati del Pd. La manifestazione si sarebbe dovuta tenere proprio a Portici, ma è stata spostata per motivi di opportunità politica, dato il trambusto in atto. Saranno invitati tutti i sindaci dell'area. E molti già si chiedono se ci sarà anche il primo cittadino porticese.
 
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