«Non è la prima volta che questo accade. Anzi, purtroppo, negli ultimi anni a Napoli è diventato un copione fisso: impedire di parlare a chi la pensa diversamente e costringerlo a interrompere manifestazioni pubbliche regolarmente autorizzate o ad andarle a celebrare in luoghi blindati. Cambiano, ogni volta i contestati, da Renzi a Salvini, da De Luca a D’Alema, i contestatori invece sono sempre gli stessi, stesse parole d’ordine, stessi metodi. E sempre la stessa è la voce che manca all’appello tra quelle che dovrebbero condannare, prendere le distanze e isolare queste azioni e questo clima di intolleranza.
I silenzi del Sindaco di Napoli de Magistris sono ormai troppi e ripetuti per non essere letti come accondiscendenti. Tutto questo è inaccettabile».
«A Napoli, città medaglia d’oro della Resistenza, - continua Valente - il diritto a manifestare il proprio pensiero non può essere ostaggio di sparuti gruppi che utilizzano azioni e metodi violenti. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero”, così recita l’articolo 21 della nostra Costituzione. I principi della nostra Carta si difendono innanzitutto mettendoli in pratica ogni giorno, su tutto il territorio italiano, anche e soprattutto a Napoli. Il Governo intervenga per ristabilire le più elementari regole di convivenza civile e democratica” conclude Valente.