Napoli, Allocca resta in stand by
nuova tegola sui conti comunali

Napoli, Allocca resta in stand by nuova tegola sui conti comunali
di Luigi Roano
Mercoledì 15 Febbraio 2017, 08:24 - Ultimo agg. 09:17
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Quasi due ore di riunione con la maggioranza a Palazzo San Giacomo, al termine della quale è stata tracciata la roadmap dell'immediato futuro: la settimana prossima il sindaco Luigi de Magistris accetterà le dimissioni del manager di Napoli Servizi Domenico Allocca, poi a marzo l'approvazione del bilancio sul quale si abbatte un'altra tegola da 42 milioni, eredità della stagione del commissariamento rifiuti sotto forma di debito, quindi partecipate e varo della Holding, infine, ad aprile, il rimpasto che già doveva farsi a Natale. Cambi che non riguarderanno solo la giunta, ma tutto l'universo amministrativo del Comune. Una discussione franca - con qualche tensione per la difesa strenua del Consigliere comunale David Lebro protégé di Allocca non condivisa da tutti - poi il ricompattamento intorno al sindaco al quale è stata rinnovata la fiducia. E anche l'invito a cambiare passo e coinvolgere sempre di più i consiglieri comunali e gli organi dell'Assemblea cittadina. «Il sindaco ha ascoltato la maggioranza - dice Mario Coppeto di Sinistra in Comune in riferimento all'affaire Allocca - ma ora bisogna decidere subito su Allocca e sulla nascita della Holding che per noi è fondamentale.


Il sindaco scelga il meglio dei manager a livello nazionale». Si è parlato e molto di Bagnoli. Ora che il piano del Comune e quello del Governo sono uguali all'80% - questo il ragionamento - come ci si comporterà nella prossima convocazione della cabina di regia? Il sindaco ammorbidirà la sua posizione magari spedendo qualche assessore di peso al cospetto del ministro Claudio De Vincenti e del commissario Salvo Nastasi, oppure continuerà a sedersi solo ai tavoli tecnici? Insomma, affrettare l'iter e badare poco al contenitore e molto ai contenuti, o mantenere il punto politico sul non riconoscimento della cabina di regia? «Con il Presidente Sergio Mattarella e il primo ministro Gentiloni il clima è positivo, non ostile ma collaborativo, e il Governo è venuto a Napoli, in Prefettura, a discutere di Bagnoli, vale a dire nella massima sede istituzionale possibile» filtra dal post riunione. Un ragionamento abbastanza plausibile la cui cifra politica però va tratta dal sindaco. Altrimenti sarà ancora braccio di ferro. Si diceva del bilancio, dove è spuntato fuori un altro debito da oltre 42 milioni risalente a prima dell'insediamento della giunta de Magistris sugli oneri da pagare al commissariato dei rifiuti. Dopo quello da 120 milioni del Cr8 per lavori post-terremoto del 1980, ora si affacciano quelli dell'emergenza rifiuti che in qualche modo la giunta arancione, anche senza una soluzione strutturale, ha eliminato. In queste ore si sta tentando di trovare una intesa con il commissario per rateizzare la somma. 


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