Comune, bufera Napoli Servizi
il super manager Allocca si dimette

Comune, bufera Napoli Servizi il super manager Allocca si dimette
di Luigi Roano
Venerdì 10 Febbraio 2017, 08:33
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Un paio di ore di colloquio con il direttore generale del Comune Attilio Auricchio insieme a David Lebro, capogruppo dei moderati in Consiglio e vicesindaco della Città Metropolitana di Napoli, nell’ufficio del potente numero due di Palazzo San Giacomo. Poi Mimmo Allocca, amministratore delegato della Napoli Servizi - nel pieno della bufera - si è dimesso, rassegnando il suo addio nelle mani di due suoi principali sponsor politici e istituzionali. Lo ha formalizzato con una lettera indirizzata al sindaco Luigi de Magistris e ha protocollato il suo addio da un’azienda, tra quelle di proprietà del Comune, che ha il miglior contratto di servizio, la bellezza di 84 milioni di euro. 

La sua posizione, oggettivamente, non era più negoziabile, se si considera che il sindaco di buon mattino ieri aveva annunciato provvedimenti ad horas e il gruppo comunale DemA - di diretta emanazione del sindaco e figlio del movimento di cui è segretario il fratello Claudio - all’unanimità ha chiesto la sua testa con un comunicato molto duro, così come tutte le sigle sindacali. «In serata - si legge in un comunicato diramato da Palazzo San Giacomo - è stata recapitata al sindaco una nota dell’Amministratore delegato di Napoli Servizi Domenico Allocca nella quale vengono presentate le dimissioni dall’incarico. Nella nota inviata al primo cittadino Allocca ricostruisce i fatti apparsi stamani sulla stampa fornendo una dettagliata ricostruzione della vicenda». 
 


Una ricostruzione che è partita probabilmente dalla mattinata di ieri, da quando Allocca ha messo piede in azienda ed è iniziata una vera caccia a chi ha fatto uscire la registrazione di quella riunione del 15 ottobre con i dirigenti dell’azienda nel corso della quale il manager si è sfogato. Ha chiamato i suoi dirigenti, tutti quelli che hanno partecipato a quella riunione per capire per farsi una ragione di quanto fosse accaduto. A quanto trapela dal quartier generale della Napoli servizi al Centro direzionale, Allocca avrebbe avuto un alterco con uno dei dirigenti, Salvatore Battimelli, il quale sarebbe ricorso alle cure mediche al pronto soccorso del San Giovanni Bosco. Tensione dunque alle stelle e non poteva essere altrimenti. 

Il Mattino ha anticipato la vicenda. Nel corso di quella riunione risalente a metà ottobre con i dirigenti dell’azienda esprime giudizi molto severi, per esempio, sull’assessore al Bilancio Salvatore Palma: «L’amministrazione - dice il manager a proposito della mancanza dei fondi - non sta sul pezzo, questo il problema, purtroppo abbiamo un assessore al Bilancio inadeguato a prescindere da tutti gli altri come Panini». La sua analisi prosegue così: «Il problema è la non gestione del bilancio da parte di un deficiente che ha nascosto tutti i problemi fino a oggi, chi non voleva vedere non li vedeva i problemi. Mi hanno detto che io volevo prendere il suo posto». Allocca dice che «Al Comune ci sono i tecnici tra i più ignoranti del mondo, assunzioni fatte come ammortizzatori sociali» con riferimento a Raffaele Mucciariello e Luigi Filace all’epoca dei fatti ragioniere generale e vice e poi rimossi dall’incarico la notte del 30 dicembre da Auricchio. 
 

Basteranno le dimissioni del manager ad arginare quella che potrebbe diventare una crisi politica e non solo di un’azienda? Il protégè politico di Allocca è Lebro, sempre sotto l’egida di Auricchio, che già reclamava più spazio in giunta, ora senza il suo cavallo di razza si accontenterà di essere «solo» il numero due alla Città metropolitana? E sul ruolo di Auricchio - che sempre quelli di DemA hanno chiesto in qualche modo di ridimensionare proprio dopo le nomine del collegio dei revisori dell’azienda e dell’infornata di dirigenti del 30 dicembre - vero deus ex machina di Palazzo San Giacomo, tutto deve passare per la sua scrivania per essere vero, come si regolerà il sindaco alla luce della vicenda Allocca? 

De Magistris aveva annunciato in mattinata provvedimenti ad horas su Allocca e così è stato, ma cosa aveva detto il sindaco sui conti delle partecipate? «La situazione di Napoli servizi è meno grave di Anm, che è meno grave della Ctp e magari meno grave di altre ancora. Entro marzo approveremo il bilancio nonostante il rischio di un pignoramento da 100 milioni». 

Cosa succederà adesso alla società ormai senza guida? Gioco forza Ciro Turiello - che in qualche modo svolge già le funzioni di direttore generale - potrebbe essere il pontiere in attesa che si svolgano le selezioni per un nuovo manager. Le opposizioni intanto sono scatenate. «Lo sfogo del lottizzato amministratore di Napoli Servizi, contro le ingerenze e il pressappochismo di Palazzo San Giacomo, squarcia il velo sulle vergognose dinamiche di gestione del potere da parte di de Magistris. A Milano e a Roma per casi analoghi la magistratura sarebbe già all’opera». Mara Carfagna parlamentare e consigliere comunale di Forza Italia è sarcastica: «È un’amministrazione allo sbando. Persino i manager delle partecipate, che dovrebbero essere persone di fiducia del sindaco ammettono l’incapacità della Giunta e il distacco totale dai bisogni dei cittadini». 

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