Napoli, il presidente della Municipalità 2: «No a commissario per nomina assessori»

Napoli, il presidente della Municipalità 2: «No a commissario per nomina assessori»
di Emiliano Caliendo
Giovedì 28 Aprile 2022, 20:09 - Ultimo agg. 20:19
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In attesa che il Comune di Napoli nella persona del sindaco Gaetano Manfredi impugni l’atto del Difensore Civico regionale, Giuseppe Fortunato, con cui si è provveduto a nominare l’avvocato Francesca Conte come commissario ad acta per la nomina dei trenta assessori di municipalità, tre per ognuna delle ex circoscrizioni, e dei relativi dieci vicepresidenti dei parlamentini, i diretti interessati iniziano a mostrare un certo malcontento. Tra questi il presidente della Municipalità 2 (Avvocata-Montecalvario) Roberto Marino di Europa Verde che, facendo l'avvocato di professione, pone diversi rilievi sulla natura giuridica del provvedimento che ha irritato i presidenti delle municipalità di Napoli, colpiti nelle loro prerogative.

Presidente Marino, si aspettava che si arrivasse a questo punto con il difensore civico regionale Giuseppe Fortunato costretto a nominare un commissario ad acta per il ritardo nella nomina degli assessori sulle dieci municipalità?

«Non mi aspettavo in questi modi e questi termini il provvedimento.

Perché de facto la nomina del commissario ad acta è intervenuta il giorno dopo la scadenza dei 15 giorni di avviso. Ragion per cui non c’è mai stato un atto così rapido e puntuale compiuto dalla Regione Campania, a meno che non lo si volesse leggere e intendere come uno stimolo dell’ente Regione nei confronti del Comune per intervenire sulla nomina degli assessori municipali».

Lei è anche avvocato, da presidente e da giurista, quali sono le sue le perplessità da un punto di vista sia giuridico che politico?

«I profili sono diversi. Da un punto di vista giuridico il provvedimento poggia sull’articolo 136 del Testo Unico degli Enti Locali e articolo 85 dello Statuto del Comune di Napoli. Il primo prevede che il commissario possa avere poteri sostitutivi per atti obbligatori. Ora, sia il Regolamento della Municipalità che lo Statuto de Comune non prevedono per la costituzione delle giunte dei termini che siano definibili come perentori. Da un punto di vista tecnico-giuridico l’atto, quindi, non è definibile come atto di carattere obbligatorio. Invece, lo Statuto del Comune di Napoli prevede semplicemente le funzioni e la composizione delle giunte ma anche in quel caso non prevede termini perentori. A differenza di altre tipologie di atti come, ad esempio, la nomina delle commissioni consiliari o la convalida degli eletti per cui è previsto un termine perentorio. Per cui vi deve essere necessariamente una differenziazione tra commissioni, consiglio e giunta municipale anche se è un organo necessario per il funzionamento della Municipalità».

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Insomma, un esautoramento dei poteri dei presidenti di municipalità.

«Mi sorge un dubbio: a parte la procedura di evidenza pubblica che viene richiamata su ci sarebbero diversi punti interrogativi, comunque in ogni caso non verrebbe meno il potere dei presidenti di municipalità, anche eventualmente il giorno dopo la nomina degli assessori fatta in questo modo, di poterli revocare. Perché di certo non verrebbe meno il potere di revoca. Questo rischia semplicemente di procrastinare, invece di agevolare i tempi».

C’è il rischio di fughe in avanti da parte dei presidenti di municipalità, con la nomina degli assessori e dei vicepresidenti di municipalità che anticipi quella del commissario?

«Noi come presidenti di municipalità ovviamente siamo rappresentanti di una coalizione. È necessario che si trovi un equilibrio nella maniera più celere possibile perché sono passati già diversi mesi. Stiamo facendo degli sforzi per amministrare non indifferenti. Naturalmente la giunta di municipalità è un organo previsto e necessario. Ci aspettiamo innanzitutto di poter nominare assessori di qualità e competenti. Questo ci porterebbe a rafforzare le municipalità nella scia di quel decentramento sempre più forte e rappresentativo di cui la città ha bisogno».

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