Napoli, in aula il piano di rientro di de Magistris: è subito bagarre con le opposizioni

Napoli, in aula il piano di rientro di de Magistris: è subito bagarre con le opposizioni
di Valerio Esca
Sabato 17 Febbraio 2018, 09:49 - Ultimo agg. 13:32
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Scintille durante la conferenza dei capigruppo di ieri mattina in Consiglio comunale. Si è arrivati allo scontro quasi fisico tra maggioranza, Stefano Buono dei Verdi, e opposizione, Federico Arienzo del Pd, con quest'ultimo che ha abbandonato la riunione prima del termine. Un tira e molla che ha messo in contrapposizione gli arancioni, i quali spingono per stringere i tempi e portare in aula il nuovo piano di riequilibrio finanziario, e le minoranze, che chiedono legittimamente più tempo per studiare le duemila pagine allegate alla delibera di giunta. Alla fine l'hanno spuntata i capigruppo di maggioranza fissando le due date dei prossimi Consigli comunali: lunedì 19 e martedì 20 febbraio. «Tutta questa fretta solamente perché mercoledì 21 devono andare a Roma a protestare» tuona Arienzo. «Il sindaco cerca argomenti politici e non amministrativi per dare vigore al corteo nella Capitale» incalza Stanislao Lanzotti di Forza Italia. Un nuovo strappo con le opposizioni, nonostante il sindaco de Magistris in questi ultimi mesi abbia provato a dialogare con i suoi avversari in Consiglio. Il tentativo di correre a tutti i costi, al di là del termine ultimo per presentare il nuovo piano di riequilibrio (venerdì 23 febbraio), non è andato giù alle opposizioni.

«Non abbiamo mica chiesto di rinviare la seduta di un mese - tuona Arienzo - ma di un giorno, per dare tempo a noi e alle nostre segreterie di leggere e studiare gli atti». In aula non arriverà soltanto il piano di riequilibrio aggiornato, ma anche il riconoscimento di nuovi debiti fuori bilancio, per un ammontare di 11 milioni 900mila euro, l'approvazione del piano di valorizzazione e delle alienazioni degli immobili di proprietà comunale; la modifica dell'imposta di soggiorno; e la revisione straordinaria delle partecipate.
 
Atti fondamentali per allontanare ulteriormente il rischio default. Basti pensare alla previsione del piano alienazione di immobili comunali di uso non abitativo, uso residenziale, uso commerciale, uso commerciale in edifici Erp, uso residenziale Erp. In tre anni Palazzo San Giacomo prevede di vendere cespiti per un valore totale che superi i 200 milioni di euro. Solo nel 2018 il piano prevede la vendita di dieci strutture, tra commissariati, comandi e stazioni dei carabinieri, un edificio scolastico (il D'Aosta-Scura), oltre 100 unità abitative di edilizia residenziale pubblica, 150 locali commerciali, 58 immobili del patrimonio disponibile, 52 strutture ad uso residenziale, e 15 cespiti su 18, già contenuti nel piano straordinario di vendita. Tutto questo nell'anno in corso, per un valore complessivo di 97 milioni e 750mila euro. Mentre nel biennio 2019-2020 sono previste alienazioni per 52 milioni e 500mila euro all'anno. Dal 2021 al 2025 la previsione è di 22 milioni di euro all'anno di incassi. Un piano che l'opposizione vorrebbe passare al setaccio, leggendo attentamente cifre e numeri: «Secondo la maggioranza noi dobbiamo andare in aula e alzare la mano - aggiunge Arienzo - Dateci il tempo che ci vuole, considerando che sabato e domenica gli uffici sono chiusi. Tutta questa fretta per andare a protestare a Roma il 23. Mi chiedo però cosa c'entri la protesta, seppur legittima, con le vicende amministrative di questo Consiglio. Siamo di fronte ad una forzatura politica che sfiora la presa in giro». Buono dei Verdi prova a gettare acqua sul fuoco, nonostante sia quasi finita in rissa con il collega di opposizione: «Ho fatto un intervento di responsabilità nei confronti della città. Parliamo di un piano di riequilibrio inemendabile. L'opposizione dovrebbe compiere un atto a favore della città. E invece, a prescindere dalla lettura delle carte, non voterà la delibera. Se non approviamo il piano entro pochi giorni ci sarà il dissesto. Non capisco la polemica sull'orario della seduta: alle dieci o a mezzogiorno, cosa cambia? Sembra che le minoranze vogliano governare invece di fare opposizione. Piuttosto ci diano una mano e vengano a Roma con noi». Polemiche e dissapori che fanno presagire il clima infuocato del Consiglio di lunedì.

È arrivato intanto ieri nel tardo pomeriggio il parere dei Revisori dei Conti del Municipio. Il Collegio, nell'esprimere il via libera alla delibera, mostra però poca fiducia nella tenuta del piano e formula delle richieste all'amministrazione, per «verificarne l'attendibilità». Il risanamento del Comune passa per la vendita degli immobili, l'aumento della capacità di riscossione e dalla stretta sugli evasori. Tutte leve che finora non hanno prodotto grossi risultati. Per i Revisori bisognerà «istituire idonea cabina di regia pro-Piano, composta da personale comunale, atta a monitorare e verificare, in itinere, le azioni del Piano; continuo monitoraggio delle leve che l'ente ha inteso attivare ai fini del risanamento; comunicazione degli esiti del monitoraggio al sindaco, al presidente del Consiglio comunale, al direttore generale, al ragioniere generale, al segretario generale e all'organo di revisione; attivazione, in caso di disequilibrio accertato, di idonee misure correttive che vadano ad applicarsi alla salvaguardia degli equilibri di bilancio ed alla tenuta del piano di riequilibrio».
 
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