Come in tutte le famiglie la moglie è il motore che dà energia: non fa eccezione Maria Teresa Dolce (il suo nick è Greta Fiore), consorte del sindaco de Magistris. Nei momenti difficili, in quelli determinanti, esce dal suo guscio e scende in campo. Le capita una o due volte l'anno, quando è convinta che sia stata superata quella che ritiene la soglia sopportabile delle critiche verso il sindaco. Ieri è stata una di quelle volte e su Fb ha messo nel mirino gli intellettuali. Diciamo la verità, canzonandoli un po', certo non tutti, interrogando provocatoriamente il popolo del web ponendo ben 5 interrogativi: «1) Ma non è a causa di Gomorra che i ragazzini diventano criminali! 2) Basta mettere due o tre treni in più e diminuisce il tempo di attesa della metro! 3) Ma sono troppo pochi gli autobus! Bisogna metterne di più in circolazione! 4) La notte di Capodanno senza metro e funicolari? Assurdo! 5) e oltre....a vostra (ampia) scelta! Semplificazioni e ovvietà» la risposta che lei stessa dà alle domande. Non finisce qui: la Dolce arrotonda e spiega in maniera più approfondita il suo pensiero sugli intellettuali napoletani. «Purtroppo - scrive - non del quisque de populo (cosa scontata e giusta), bensì di fior di intellettuali, o presunti tali, dalla carta stampata al web. Meno male che ce lo dicono loro, perché, effettivamente, chi ci avrebbe mai pensato??? Chi ci sarebbe arrivato??? E, soprattutto, nessuno ha mai lavorato per.... Com'era? Tutti Sindaci, allenatori ecc. ecc. Poi li vorrei vedere al lavoro. Però: stesse condizioni di partenza, stessi mezzi, stessi tempi. Perché, invece, stessa abnegazione e stesso coraggio, amici cari, è quasi impossibile trovarli. Di capacità non parlo, sarei troppo di parte. Mi limito ai dati oggettivi» con riferimento chiaro all'impegno che il sindaco ci mette nell'amministrazione di Napoli.
Su Fb le sue parole non sono passate inosservate. Ne è nata una discussione ampia, nel corso della quale la Dolce ha indirizzato meglio le sue critiche. Così, alla domanda sul ruolo degli intellettuali, la moglie del sindaco corregge il tiro, almeno parzialemnte: «Sì - risponde - di intellettuali che esprimano e stimolino riflessioni profonde, da Gomorra dei bambini alle problematiche più varie della città, c'è bisogno, certamente. Ma, appunto, profonde. E oneste. Qualcuno, però, c'è». Non mancano risposte di ex alleati o, chissà, ancora un po' arancioni come Pino De Stasio che punzecchia: «Cara Greta Fiore il tema è (anche) che alcuni intellettuali sono inseriti all'interno di organismi comunali». Pronta la risposta della signora de Magistris: «Caro Pino, il tema è complesso, e non è mia intenzione esaurirlo con un post su Fb. È solo uno sfogo, anche il mio superficiale, per le infinite cose che sento e leggo ovunque». Insomma, la Dolce mai come ieri ha vestito i panni di una vera sindaca sostenendo la causa del consorte con fermezza, chiudendo anche con una certa autocritica: «Ma io mica affermo che ci sono tanti pullman o che la metro passa ogni 5 minuti o che non ci sono problemi. Io faccio una considerazione diversa. Le persone che hanno gli strumenti per capire, conoscere approfondire e raccontare, secondo me hanno il dovere di analizzare! E solo dopo, esprimersi, magari anche criticando». La chiusura è col botto, in pefetta sintonia col sindaco: «Che poi ci siano persone più o meno vicine, e lui stesso, che sbagliano, è sicuramente vero, umano direi, ma è un discorso completamente diverso. E chi crede nel progetto, quegli errori li vede (non siamo ciechi) e cerca di correggerli».
Napoli, lady de Magistris attacca gli intellettuali: «Da loro ovvietà»
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Venerdì 29 Dicembre 2017, 10:14
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