Passariello sotto inchiesta: «Tempistica sospetta a quindici giorni dalle urne»

Passariello sotto inchiesta: «Tempistica sospetta a quindici giorni dalle urne»
di Carlo Porcaro
Venerdì 16 Febbraio 2018, 10:23
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Si è visto bussare alla porta alle 7 di mattina i poliziotti che gli hanno notificato un decreto di sequestro e perquisizione. Era ancora in pigiama, il consigliere regionale di Fratelli d'Italia Luciano Passariello. La polizia cercava collegamenti diretti tra lui e le attività della società regionale Sma, documenti e informazioni utili a corroborare le ipotesi di reato formulate dalla Procura ovvero corruzione e voto di scambio.

Passariello, ci può spiegare che cos'è accaduto?
«Alcuni poliziotti sono venuti ad eseguire delle perquisizioni a casa e nel mio ufficio. Hanno prelevato il mio cellulare e quello di mia moglie, il pc di mia moglie, un ipad oltre ad una serie di documenti di lavoro relativi alla mia attività di consigliere regionale».

Come ha reagito alle contestazioni presenti nel decreto di sequestro disposto dalla Procura?
«Molto tranquillamente. Ho spiegato alle forze dell'ordine la mia totale disponibilità a collaborare ed a fornire loro tutto il materiale e le informazioni utili a fare piena luce su questa vicenda».

Tutto ciò accade a 15 giorni dal voto.
«Sì, infatti, approfitto per invitare gli organi di informazione a riportare i fatti così come sono evitando strumentalizzazioni politiche».
 
Come si difende nel merito dalle accuse?
«Vorrei comprendere bene le accuse, per la verità: non mi è stato contestato nulla che io avrei commesso direttamente».

Conosce gli imprenditori citati nell'inchiesta?
«Assolutamente no».

Neanche Nunzio Perrella che avrebbe avvicinato alcuni politici per proporre affari?
«Assolutamente no».

Da consigliere regionale si occupa delle vicende relative alla società regionale Sma?
«Sì, nella qualità di presidente della commissione sulle società partecipate. E quindi anche di Sma».

I fatti sarebbero stati commessi tra gennaio e il mese ancora in corso: come si spiega la tempistica?
«Non me la spiego, tanto è vero che il mio avvocato Giuseppe Ricciulli mi ha detto che in 42 anni di attività non ha mai visto questa celerità tra l'emersione di un'ipotesi di reato e i conseguenti provvedimenti giudiziari. Trovo strano che, a sequestri in corso da pochi minuti, siano uscite notizie di stampa».

La Procura ha disposto il sequestro delle carte per evitare rischi di inquinamento probatorio derivanti da un servizio della testata online Fanpage: trova qualche anomalia?
«Non so nulla di quanto fatto da Fanpage. So soltanto che le carte consegnate potranno avvalorare la mia correttezza. I finanziamenti della mia campagna elettorale sono stati fatti e verranno fatti secondo quanto previsto dalla legge in piena trasparenza».

Conosce il manager della Sma Domenico Di Lorenzo e il commercialista Carmine Damiano, entrambi indagati?
«Come potrei non conoscerli. Uno è l'amministratore della Sma: lo conosco personalmente ed in passato ha collaborato con me in qualità di professionista. Anche l'altro è un onorato commercialista».
 
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