Napoli, Gigino
il criptomane

di Marilicia Salvia
Sabato 6 Ottobre 2018, 11:48
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Criptos, come sa chi ha fatto le scuole alte, è una parola greca che vuol dire «nascosto, oscuro». Che sia stato aggiunto questo aggettivo, e non altri che pure in quanto greci potevano fare scena (tipo kalos, bello, oppure agatos, buono) per definire le valute «parallele» nascenti in questo inquieto scorcio del Terzo millennio, onestamente un po’ fa riflettere. Soldi criptici, un ossimoro che richiama alla mente grattacieli svizzeri, nomi fantasiosi, inchieste e manette. Criptica assai la decisione di buttarsi a pesce su questa criptomania, ma fino a che ci ragionano maghi della finanza, turisti di lusso e soprattutto le ipertecnologiche nuove generazioni, passi. Ma Napoli. Una città dove persino il Pos ha ancora un significato criptico. Dove l’economia è già sommersa di suo, gestita da criptoforze violente e opprimenti. A meno che non ci siamo sbagliati: vuoi vedere che è Kriptonite e non criptovaluta la sostanza misteriosa che a detta del sindaco sta per invadere la città. La sostanza che non a caso viene dal pianeta di Superman. Quella che gli dà la forza per battere i nemici. E - ahilui - anche l’unica che possa sconfiggerlo.
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