Debito Cr8, il governo verso il sì: de Magistris firma l'intesa a Palazzo Chigi

Debito Cr8, il governo verso il sì: de Magistris firma l'intesa a Palazzo Chigi
di Luigi Roano
Mercoledì 14 Marzo 2018, 10:12
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Il telefono squilla mentre partecipa all'inaugurazione del rigenerato Palazzo Fondi. Attilio Auricchio - il capo di gabinetto del Comune e braccio destro del sindaco Luigi de Magistris - risponde, parlotta qualche secondo poi ripone il telefono in tasca. La faccia tradisce la soddisfazione per quella chiamata, il colore è paonazzo molto carico, perché dall'altra parte del telefono c'era Palazzo Chigi nella persona Antonio Funiciello - capo della segreteria politica del premier Paolo Gentiloni che ha confermato la convocazione per domani del Comune per trovare una soluzione per il debito con il Cr8 - un Consorzio che ha fato opere all'epoca del post terremoto nel 1981 - un centinaio di milioni che rischiano di mettere in ginocchio i conti del Comune già in predissesto. La convocazione è per le 15 al primo piano di Palazzo Chigi nell'ufficio del segretario generale della Presidenza del Consiglio Paolo Acquilanti, sarà lui a gestire il tavolo tecnico. Le delegazioni saranno asciutte: per il Comune Auricchio e un rappresentante dell'Avvocatura comunale, dall'altra parte Acquilanti e l'avvocataura dello Stato. A Palazzo San Giacomo sono molto fiduciosi che domani la partita si chiuderà. Cosa dovrebbe venire dunque fuori? Un verbale con la transazione tra Palazzo Chigi e Comune con il quale il primo si accolla il 77% del debito e il secondo la restante parte pari al 23%. Il che significherebbe il quasi immediato sblocco della cassa che è stata pignorata dal Cr8. Prima di approfondire l'impatto che la transazione avrebbe su Palazzo San Giacomo utile sottolineare alcune sfumature che sono di sostanza. La prima è che il premier ha mantenuto la sua promessa: Gentiloni si ricorderà aveva telefonato a de Magistris per rassicurarlo, preannunciandogli la volontà politica di dare una mano alla città. In seconda battuta la telefonata è arrivata dopo la sentenza negativa per Palazzo San Giacomo delle Sezioni riunite della Corte dei conti, aspetto da non sottovalutare perché allontana e di molto lo spettro del default. Non è previsto al momento un incontro politico tra sindaco e premier.
 
Torniamo ai numeri, ai freddi numeri per ricapitolare come stanno le cose. Mercoledì scorso le Sezioni riunite della Corte dei Conti hanno bocciato il ricorso del Comune colpevole di non avere inserito fra debiti fuori bilancio quello con il Cr8 nell'esercizio 2016. Per le Sezioni riunite trattasi di «operazione illegittima». Questo ha fatto scattare una sanzione - che si dovrà pagare dall'anno venturo anche in tre rate - che consta nella stessa somma non iscritta a bilancio. Nella sostanza Palazzo San Giacomo deve pagare 2 volte un debito che arriva dal 1981 e non attiene all'amministrazione attuale. Se domani sarà accordo - e tutto sembra andare in quella direzione altrimenti non avrebbe senso nemmeno la convocazione formale a Palazzo Chigi - il 77% del debito lo dovrà pagare lo Stato. La restante parte - il 23% - di fatto è stata già pagata al Cr8 dal Comune nella transazione dell'anno scorso. Dunque, almeno una partita si potrebbe chiudere. Resta sul groppone la sanzione, molto pesante. De Magistris punta a una norma che dovrebbe emettere il nuovo Parlamento che non riguarderebbe solo Napoli ma centinaia di Comuni afflitti dal cosiddetto «debito storico». Su Palazzo San Giacomo - giova ricordarlo - non grava solo il Cr8 ma anche un debito di oltre 60 milioni che arriva dal Commissariato per l'emergenza rifiuti. Ma questa è un'altra partita che il sindaco si deve giocare con altri interlocutori ed è tutta costruire nei prossimi 9 mesi.

La questione ieri è stata oggetto della Commissione bilancio del Consiglio comunale presieduta da Manuela Mirra, alla quale ha partecipato l'assessore competente Enrico Panini che ha tratteggiato vari scenari. Nel mirino ci finisce sia la Sezione regionale della Corte dei Conti che aveva bocciato il bilancio 2016 e anche le Sezioni riunite alle quali il Comune si era rivolto con un ricorso avverso. Panini chiarisce subito l'aria che tira: «Non condividiamo la sentenza che è inappellabile; il rischio è che, se il Governo non dovesse accollarsi il 77% del debito Cr8 e se non dovesse intervenire un provvedimento legislativo ad hoc per cancellare la sanzione comminata, che nella peggiore delle ipotesi ammonterebbe a 114 milioni, il Comune stesso si troverebbe a pagare due volte il debito con il Cr8». Per l'assessore «con conseguenze devastanti sul bilancio ma soprattutto sulla pelle dei cittadini: con un bilancio composto prevalentemente da spese fisse, verrebbero penalizzati in primo luogo il welfare, l'istruzione, la cultura ed i trasferimenti alle partecipate».
 
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