Napoli, de Magistris scrive al comandante della nave Sea Watch: «Venite da noi»

Napoli, de Magistris scrive al comandante della nave Sea Watch: «Venite da noi»
Venerdì 25 Gennaio 2019, 11:11 - Ultimo agg. 15:20
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L'amministrazione comunale di Napoli ha inviato una lettera al comandante della Sea Watch in cui ribadisce la disponibilità del porto di Napoli. «Le notizie che ci arrivano dai mezzi di informazione, anche in questi minuti nei quali le scriviamo, - si legge - confermano che la sua nave, che di nuovo e meritoriamente ha salvato altre vite umane a poche ore dalla tragica morte di oltre cento persone che inseguivano il desiderio di una vita almeno decente, si trova in forte difficoltà per le condizioni del mare e per le precarie condizioni a bordo. Le confermiamo, come abbiamo già avuto modo di dirle personalmente e nell'incontro che si è tenuto a Malta nelle scorse settimane con il vicesindaco di Napoli, - prosegue il testo - che se lei deciderà di dirigere la prua verso Napoli troverà un porto aperto». Nella comunicazione l'amministrazione specifica che «nessun atto di chiusura dei porti è mai stato emanato, che le Autorità portuali sono sempre pronte ad accogliere le legittime richieste di chi chiede ospitalità».

Nella lettera si evidenzia che « Napoli è una città profondamente democratica in ogni sua istituzione, con una catena umanitaria composta da circa seimila persone». Nella lettera si fa anche riferimento alle migliaia di persone che nelle scorse settimane hanno risposto all'appello in soccorso dei migranti lanciato dal sindaco Luigi de Magistris e che si ritroveranno domani al teatro Augusteo. Un incontro per «valorizzare la tanta umana disponibilità che in poche ore, quando ci siamo conosciuti nella situazione che poi ha portato allo sbarco degli immigrati nel porto di Malta, si è messa in moto». «Sappia che l'intero territorio, con in testa il sindaco de Magistris, - si conclude la lettera rivolta al comandante della nave - seguirà e tutelerà il vostro arrivo. A lei le valutazioni, a noi l'onore, se così sarà, di testimoniare con i fatti che l'amore per il prossimo non conosce distinzioni di pelle, sesso, razza, lingua e religione. Le siamo vicino e la salutiamo con profonda ammirazione e stima».
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