Napoli. De Magistris: «Saviano?
Il tuo successo aumenta con spari clan»

Napoli. De Magistris: «Saviano? Il tuo successo aumenta con spari clan»
Venerdì 6 Gennaio 2017, 10:52 - Ultimo agg. 7 Gennaio, 09:40
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A Napoli «più si spara, più cresce la tua impresa. Non posso credere che il tuo successo cresca con gli spari della camorra». Così, con un durissimo post su Facebook, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, si rivolge allo scrittore Roberto Saviano per il quale a Napoli nulla sta cambiando.

La polemica dopo il raid nella zona del mercato della Duchesca dove sono stati feriti tre senegalesi ed una bambina di 10 anni. «Caro Saviano, sei diventato un brand che tira se tira una certa narrazione», aggiunge de Magistris. «Vuoi vedere, caro Saviano, che ti stai costruendo un impero sulla pelle di Napoli e dei napoletani? Stai facendo ricchezza sulle nostre fatiche, sulle nostre sofferenze, sulle nostre lotte. Che tristezza. Non voglio crederci». Scrive ancora il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, in un post su Facebook rivolgendosi allo scrittore che aveva sottolineato come, a suo giudizio, nulla stesse cambiando in città, alla luce degli ultimi episodi di cronaca.

«Saviano - si chiede de Magistris - è in malafede? Fa politica? È un avversario politico? Non ci credo, non ci voglio credere, non ne vedrei un motivo plausibile. Ed allora, caro Saviano, vuoi vedere che sei nulla di più che un personaggio divenuto suscettibile di valutazione economica e commerciale? Vuoi vedere che Saviano è, alla fin fine, un grande produttore economico. Se Napoli e i napoletani cambiano la storia, la pseudo storia di Saviano perde valore economico». «Caro Saviano - aggiunge ancora il sindaco di Napoli - tu sei un caso all'incontrario. Più racconti che la camorra è invincibile e che Napoli è senza successo e più hai successo e acquisisci ricchezza. Caro Saviano, ti devi rassegnare: Napoli è cambiata, fortissimo è l'orgoglio partenopeo. La voglia di riscatto contagia ormai quasi tutti. Caro Saviano, non speculare più sulla nostra pelle. Sporcati le mani di fatica vera. Vieni qui, mischiati insieme a noi».


«Nella mia vita mi sono ispirato al magistrato Paolo Borsellino al quale chiesero perché fosse rimasto a Palermo, ed egli pur sapendo di essere in pericolo rispose che Palermo non gli piaceva e per questo era rimasto per cambiarla. Chi davvero - e non a chiacchiere - lotta contro mafie e corruzione viene dal Sistema fatto fuori professionalmente ed in alcuni casi anche fisicamente» aggiunge il sindaco.

Caro Saviano, mi occupo di mafie, criminalità organizzata e corruzione da circa 25 anni, inizialmente come pubblico ministero in prima linea, oggi da sindaco di Napoli. Ed ho pagato prezzi alti, altissimi. Non faccio più il magistrato per aver contrastato mafie e corruzioni fino ai vertici dello Stato. Non ti ho visto al nostro fianco. Caro Saviano, ogni volta che a Napoli succede un fatto di cronaca nera, più o meno grave, arriva, come un orologio, il tuo verbo, il tuo pensiero, la tua invettiva: a Napoli nulla cambia, sempre inferno e nulla più. Sembra quasi che tu non aspetti altro che il fatto di cronaca nera per godere delle tue verità».


Così, ancora de Magistris, rivolgendosi allo scrittore. «Se utilizzassi le tue categorie mentali dovrei pensare che tu auspichi l'invincibilità della camorra per non perdere il ruolo che ti hanno e ti sei costruito. E probabilmente non accumulare tanti denari. Ed allora, caro Saviano, mi chiedo: premesso che a Napoli i problemi sono ancora tanti, nonostante i numerosi risultati raggiunti senza soldi e contro il Sistema, come fai a non sapere, a non renderti conto di quanto sia cambiata Napoli. Ce lo dicono in tantissimi. Tutti - sostiene de Magistris - riconoscono quanto stia cambiando la Città. Napoli ricca di umanità, di vitalità, di cultura, di turisti come mai nella sua storia, di commercio, di creatività, di movimenti giovanili, di processi di liberazione quotidiani. Prima città in Italia per crescita culturale e turistica. Napoli che ha rotto il rapporto tra mafia e politica. Napoli dei beni comuni. Napoli del riscatto morale con i fatti. Napoli autonoma. Napoli che rompe il sistema di rifiuti ed ecomafie. E potrei continuare. Caro Saviano, come fai a non sapere, come fai a non conoscere tutto questo. Allora Saviano non sa i fatti, non conosce Napoli e i napoletani, allora Saviano è ignorante, nel senso che ignora i fatti, letteralmente: mancata conoscenza dei fatti».



«Non credo a questo. Sei stato da tanto tempo stimolato - aggiunge il sindaco - ad informarti, a conoscere, ad apprendere, a venire a Napoli. Saviano non puoi non sapere. Non è credibile che tu non abbia avuto contezza del cambiamento. La verità è che non vuoi raccontarlo. Voglio ancora pensare che, in fondo, non conosci Napoli, forse non l'hai mai conosciuta, mi sembra evidente che non la ami. La giudichi, la detesti tanto, ma davvero non la conosci. Ed allora, caro Saviano, vivila una volta per tutte Napoli, non avere paura. Abbi coraggio. Mescolati nei vicoli insieme alla gente, come cantava Pino Daniele». L'invito di de Magistris, è a mischiarsi «ai tanti napoletani che ogni giorno lottano per cambiare, che soffrono, che sono minacciati, che muoiono, che sperano, che sorridono anche. Caro Saviano, cerca il contatto umano, immergiti tra la folla immensa, trova il gusto di sorridere, saggia le emozioni profonde di questa città. Saviano pensala come vuoi, le tue idee contrarie saranno sempre legittime e le racconteremo, ma per noi non sei il depositario della verità. Ma solo una voce come altre, nulla più. E credimi, preferisco di gran lunga le opinioni dei nostri concittadini che ogni giorno mi criticano anche ma vivono e amano la nostra amata Napoli. Ciao Saviano, senza rancore, ma con infinita passione ed infinito amore per la città in cui ho scelto di vivere e lottare».


Poi, commentando la risposta di Saviano alle sue enunciazioni, De Magistris ha puntualizzato in un post su Facebook: «Caro Saviano, mi occupo di mafie, criminalità organizzata e corruzione da circa 25 anni, inizialmente come pubblico ministero in prima linea, oggi da sindaco di Napoli. Ed ho pagato prezzi alti, altissimi. Non faccio più il magistrato per aver contrastato mafie e corruzioni fino ai vertici dello Stato. Non ti ho visto al nostro fianco». 

Intervistato dai giornalisti di Rainews, il sindaco ha aggiunto: «Ho detto ciò che penso, perché un passo indietro? Io non penso che non devo fare né un passo avanti né uno indietro».  Il post sulla sua pagina Facebook ha avuto, dalla sua pubblicazione, oltre 51mila like e 20.500 condivisioni. «Avete letto cosa sta scrivendo Saviano in questi giorni? Si chieda a lui di fare un passo indietro - ha affermato - e se comincia con un pò più di umiltà a vivere Napoli».

«Io sono una persona molto umile che ha fatto il magistrato per 15 anni e non lo fa più perché ha toccato fili che non avrebbe dovuto scoprire - ha aggiunto - Non sono più un magistrato, faccio il sindaco con umiltà e sicuramente tanti errori, ma non ho capito quale è il passo indietro che devo fare».

Sempre in tv: «La camorra si contrasta con i fatti e nessuno ha esclusiva della lotta - ha proseguito - qui non si tratta di una invettiva di Luigi de Magistris contro Saviano, la mia è una risposta, in quanto sindaco di Napoli, a una inaccettabile ricostruzione dei fatti che Saviano ha fatto e che segue a un'ulteriore sequela di ricostruzioni fuori dalla realtà che lui ha fatto negli ultimi tempi». «Fermo restando la legittima opinione di ognuno e il legittimo diritto di replica - ha sottolineato - noi non sottovalutiamo nulla, proprio perché siamo ogni giorno in prima linea, per strada contro la camorra, la corruzione le mafie di strada vada e dei colletti bianchi. Quello che lui racconta è un falso inaccettabile». Conclusione: «Sono un uomo che ha passione, energia e voglia di cambiare la propria città - ha sottolineato - ne conosce le sofferenze, ma non dà lezioni agli altri, compreso Saviano che dice la sua ma io dico la mia». In merito alle critiche piovute da più parti politiche per il suo post contro Saviano, il sindaco ha evidenziato di «rispettare le critiche, ma io, a differenza di altri politici, sto per strada, ascolto le persone e vedo una città cambiare, ricca di umanità, di voglia di vivere con la centralità delle persone, di giovani e tanti problemi e sofferenze».

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