Rimpasto, bagarre arancione
anche Daniele finisce in bilico

Rimpasto, bagarre arancione anche Daniele finisce in bilico
di Luigi Roano
Sabato 22 Aprile 2017, 08:19
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È durata 21 ore la maratona, ma alla fine il bilancio di previsione 2017-2019 è stato approvato alle 7 di ieri mattina con il voto contrario di tutte le opposizioni vale a dire Pd, Movimento 5 Stelle, Prima Napoli, Napoli Popolare e Gruppo Misto-Fratelli d'Italia. Chiusa la partita del bilancio, in primo piano spunta la questione del rimpasto di giunta. Nella sostanza è iniziata la resa dei conti all'interno della maggioranza. Veti e controveti su chi deve uscire e chi deve restare nell'esecutivo di Palazzo San Giacomo.

Tra coloro che sono sospesi c'è lo stesso Salvatore Palma assessore al Bilancio che spiega: «Gira voce che abbia dato le dimissioni, ma non è vero. Il mio nome gira quando si parla di rimpasto. Capisco però le esigenze del sindaco che deve fare spazio alla nuova maggioranza». Tema caldo caldissimo. Si diceva dei veti e dei controveti, sull'uscio di Palazzo San Giacomo ci sarebbe anche Mario Calabrese che ha la delega ai Trasporti e alle Infrastrutture.

A dire no a questa uscita ci sarebbe un pezzo di DemA riconducibile ad almeno un paio di consiglieri comunali, ovvero Nino Simeone e Carmine Sgambati, più tutto il pezzo di maggioranza che ha seguito il salvataggio di Anm. Un effetto domino che tira in mezzo alla bagarre anche Nino Daniele, assessore alla Cultura e al Turismo, una delle poche deleghe che funziona: non trascurabile il particolare di avere fatto digerire agli albergatori l'aumento della tassa di soggiorno.

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