Napoli, case in vendita con le agenzie: primo flop in Consiglio comunale

Napoli, case in vendita con le agenzie: primo flop in Consiglio comunale
di Luigi Roano e Valerio Esca
Sabato 1 Luglio 2017, 09:27
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Non passa la delibera sulla dismissione del Patrimonio del Comune da affidare alle agenzie immobiliari. L'altolà della Sinistra è arrivato forte anche in Aula, tanto che lo stesso assessore competente Ciro Borriello - dopo avere respinto le pregiudiziali sull'atto del centrodestra ha appena accennato ai contenuto della delibera e in maniera abbastanza inusuale ha chiesto all'Aula di rinviare l'atto in commissione per «approfondimenti». In mezzo - sempre per questione collegate alle proprietà di Palazzo San Giacomo - l'assessora Alessandra Clemente riesce a far passare, sostanzialmente all'unanimità, l'assegnazione di immobili per i centri giovanili, ma anche qui, qualche polemichetta velenosa non è mancata.

Procediamo con ordine e torniamo alla questione della dismissione attraverso le Agenzie, cosa aveva dichiarato Borriello 4 giorni fa in commissione Attività produttive? «Le principali novità della delibera riguardano lo snellimento delle procedure, in particolare quella delle tre aste pubbliche, ora ridotte a due - disse Borriello - negli anni scorsi quella procedura ha determinato la svendita di beni di valore, ad esempio quella dell'albergo Orto Botanico». Quindi la questione degli strumenti: «Sulla scorta di esperienze positive di altri Comuni, ad esempio Portici, si valuta la possibilità, per i beni del patrimonio disponibile invenduti, di coinvolgere le agenzie immobiliari». Di qui lo stop della Sinistra annunciato da Mario Coppeto e anche dal gruppo demA di diretta espressione del sindaco. «Sempre di esternalizzazione si tratta - raccontano - e vogliamo vederci chiaro e avere le giuste garanzie per le parti più deboli». Dunque il prossimo Consiglio comunale è fissato per il giorno 11, in quella sede se il lavoro di «approfondimento» sarà riuscito se ne ritornerà a discutere. E la giunta si augura di sì perché occorre vendere bene e presto per fare cassa e mettere mano al debito altrimenti si finisce nelle tenaglie già ben serrate della Corte dei Conti. 

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