Napoli, M5S chiude a de Magistris: «Farnetica su un'alleanza che non può esistere»

Napoli, M5S chiude a de Magistris: «Farnetica su un'alleanza che non può esistere»
di Fulvio Scarlata
Venerdì 17 Agosto 2018, 08:00
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«Le probabilità che i 5Stelle si alleino con de Magistris sono le stesse che si alleino con De Luca». Valeria Ciarambino rade al suolo ogni possibilità di un accordo tra i grillini e il sindaco stracciando qualsiasi disegno dell'inquilino di Palazzo San Giacomo: «Nella sua intervista al Mattino dimostra il suo fallimento: non ha nessun risultato dopo quasi dieci anni di governo della terza città d'Italia e cerca un po' di visibilità raccontando di un'alleanza impossibile con i 5Stelle». E con lei c'è tutto il Movimento. «Per me de Magistris farnetica - sottolinea il senatore Vincenzo Presutto - Ma pensasse a fare il sindaco. Invece ha delegato la gestione della città a Attilio Auricchio, che dovrebbe cacciare per i disastrosi risultati ottenuti». E Paola Nugnes, alleata di ferro di Roberto Fico, rincara: «Non è neanche plausibile un'alleanza con DeMa, il suo è un velleitario utilizzo di un decreto che riguarda tutti gli enti locali».

L'intervista al Mattino con cui de Magistris prospetta un «contratto» con i 5Stelle per le elezioni regionali del 2020 quasi ipotizzando uno scambio in cui ai grillini andrebbe la guida del Comune, ha creato subbuglio. Non solo fra i pentastellati, che sono subito insorti e anche piuttosto violentemente, ma anche tra gli alleati del sindaco che, nel quadro tracciato, sembra ritagliarsi uno spazio solo per se stesso, non lasciando nulla a chi lo ha affiancato in sette anni di governo.
 
«Però noi poniamo una questione politica - spiega Pietro Rinaldi, Dema, ex Insugencia - che per noi significa aprire un confronto. Con una pregiudiziale: per noi è difficile immaginare un'alleanza con chi a livello nazionale governa con la Lega. Però le regionali sono lontane e il sindaco ha fatto bene il 15 agosto a gettare il sasso nello stagno per provare l'alleanza delle forze anti-sistema anche se i grillini interpretato una politica di centrodestra, se non di destra pura, come sugli immigrati. Uno scambio Regione-Comune? Sarebbe punito dagli elettori».

Ipotesi che non vengono neanche prese in considerazione in casa pentastellata. «De Magistris usa un linguaggio ambiguo, con termini come trattativa, vasta coalizione tipici di una vecchia politica che è stata spazzata via dal voto del 4 marzo - attacca Valeria Ciarambino - La differenza tra il Movimento e questo sindaco è abissale: dopo sette anni di governo di Napoli, che è sempre più agli ultimi posti per i servizi, de Magistris pensa a utilizzare le istituzioni come un trampolino di lancio della sua carriera il che è all'opposto del nostro modo di intendere la politica. In questi appelli al Movimento il sindaco rivela il suo fallimento dopo tanti anni al governo della terza città d'Italia: non ha risultati e cerca un po' di visibilità sbandierando un accordo, inesistente, con la prima forza politica del Paese».

«Purtroppo non sa governare come sa comunicare - incalza Presutto - Ma racconta solo sciocchezze. Abbiamo fatto un decreto per salvare 300 enti locali, ma lui lo ha trasformato in un provvedimento per Napoli facendo balenare un'alleanza con il Movimento. Un'operazione farneticante. Dovrebbe fare il sindaco, ma ha delegato la gestione della città al direttore generale-capo di Gabinetto Attilio Auricchio che visti i risultati disastrosi dovrebbe essere subito licenziato».

Per il senatore de Magistris si lancia su temi nazionali, come i migranti, per distrarre l'attenzione: «Io sono di San Giovanni - continua - ma a Napoli Est è impossibile vedere un vigile, non ci sono servizi pubblici, trasporti, vivibilità. Napoli è in ginocchio. Il Movimento non farà mai un'alleanza con lui. Invece lanceremo un'azione di governo per puntare ad avere una Regione a guida 5Stelle e anche un Comune a 5Stelle».

«Velleitario il sindaco e strumentale nell'utilizzare un decreto che riguarda tutti gli enti locali - rilancia Paola Nugnes - Non si capisce perché il Movimento, con le nostre percentuali e da forza di governo del Paese, dovrebbe allearsi con un sindaco che ha dato una pessima prova come amministratore. Quelle che dice è inverosimile, illogico, e senza alcun sostegno».
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