Caso Monaldi, va in pensione il manager appena nominato

Caso Monaldi, va in pensione il manager appena nominato
di Ettore Mautone
Domenica 3 Dicembre 2017, 12:46
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Manager di Asl e ospedali: nei primi mesi del 2018 in Campania potrebbe scattare un nuovo valzer di poltrone. Dopo il cambio di guardia al Ruggi di Salerno, con la designazione di Giuseppe Longo, all'ospedale dei Colli (Monaldi, Cotugno e Cto), la funzione di direttore generale (lasciata appunto vacante da Longo) è stata occupata ad interim da Giuseppe Matarazzo, direttore sanitario aziendale, in quanto più anziano rispetto al direttore amministrativo Germano Perito. In base alla legge, tuttavia, l'incarico di Matarazzo (a meno di una sua nomina formale che intervenga a breve) è destinata a durare non oltre 6 mesi. Ma non sono da escludere proroghe come già sperimentato, con una forzatura, durante la lunga stagione dei commissariamenti delle Asl e degli ospedali tra la fine del 2014 e il 2016. A movimentare questo scenario già complesso si profila un altro scoglio: per i direttori sanitari e amministrativi in carica la legge prevede la decadenza dal ruolo allo scoccare dei 65 anni di età. Un limite che per Matarazzo scatterà il prossimo 17 febbraio. A meno di interpretazioni estensive della norma, con l'applicazione delle regole valide per i direttori generali (per i quali è prevista invece la possibilità di concludere l'incarico se assunto prima dei 65 anni), Matarazzo potrebbe rientrare con la qualifica di primario alla Asl Napoli 1, dove potrebbe restare in servizio fino allo scadere dei 70 anni. Un paradosso della norma tra l'altro più volte emerso negli ultimi anni e che in alcune Regioni è stato regolamentato proprio per evitare di disarticolare le direzioni strategiche di Asl e Ospedali.
 
Ad ogni modo Matarazzo non è il solo ad incorrere in tale disciplina di legge: prima di lui compie 65 anni nel 2018 Franco Paradiso, che occupa la casella numero due del Cardarelli (è nato il 12 febbraio del 1953). A far loro compagnia c'è anche Nicola Silvestri, direttore sanitario aziendale del Ruggi (che compie 65 anni il primo marzo del prossimo anno). E a scavare ancora tra i curricula dei direttori sanitari e amministrativi in carica ce ne dovrebbero essere anche alcuni altri nella stessa identica condizione. Un'ancora di salvezza potrebbe provenire dalla legge di Bilancio della Campania al vaglio dell'Aula del Consiglio regionale che dovrebbe recepire la legge Lorenzin che istituisce l'albo nazionale e così chiarire anche la disciplina degli incarichi dei direttori sanitari e amministrativi alla cui designazione provvedono i direttori generali in base a un albo regionale. Sullo sfondo resta da sciogliere comunque il nodo della direzione generale dell'Azienda dei Colli. Gli scenari sono tre: o resta in sella Matarazzo con l'interim e la spada di Damocle dei 65 anni pronto a piovergli sulla testa ovvero gli viene assegnato un incarico formale dalla giunta prima del 17 febbraio. La terza ipotesi è la nomina un altro candidato che dovrebbe poi a sua volta individuare un altro direttore sanitario e amministrativo. In pole position ci sarebbe ancora Mario Iervolino, attuale direttore sanitario del Rummo di Benevento, dato per certo alla guida del Monaldi-Cotugno e Cto (dopo la caduta della candidatura al Ruggi) fino al giorno del trasferimento di Longo. Quel che è certo è che, qualunque sia il prescelto, a fare fede saranno le nuove norme di rango nazionale volute dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin (decreto legislativo 4 agosto del 2016 n. 171). Per i manager si dovrà dunque pescare nell'albo nazionale degli idonei all'incarico di direttore generale in cui sono rientrati, rispondendo al bando dello scorso novembre (selezione per titoli) la maggior parte degli aspiranti manager già inseriti nell'albo regionale oltre che i direttori in carica. Gli idonei restano nell'elenco per 4 anni. L'elenco dovrà essere aggiornato ogni 2 anni. Alle nomine provvede il Presidente della Regione scegliendo tra una terna di candidati proposta da una commissione regionale composta da esperti indipendenti (di cui uno designato dall'Agenas) in base a titoli e colloquio dei candidati.
 
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