Marano al voto tra i veleni: non regge il patto di governo

Marano al voto tra i veleni: non regge il patto di governo
di Ferdinando Bocchetti
Venerdì 19 Ottobre 2018, 11:00
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Se a livello nazionale Lega e Cinque Stelle camminano a braccetto, nei Comuni è tutt'altra storia. A Marano, unica città della Campania chiamata alle urne domenica, dove lo scorso 4 marzo furono premiati in massa i partiti di governo, grillini e salviniani sono più distanti che mai. Il tentativo di andare insieme alle amministrative è abortito sul nascere. La Lega ci aveva provato, seppur con una trattativa ufficiosa, ma i Cinque Stelle sono stati irremovibili. Dopo aver annunciato il nome del candidato sindaco, l'avvocato Domenico Speranza, alla fine il M5S non è riuscito nemmeno a presentare la lista: il candidato designato non è residente nella città in cui si vota, requisito richiesto dal regolamento dei pentastellati. Per il meet up locale è stata una mazzata. Per la seconda volta in cinque anni (era accaduto anche nel 2013) gli attivisti sono rimasti a guardare. La Lega, dal canto suo, pur partecipando alla contesa elettorale, ha deciso di sostenere un candidato di una lista civica, l'avvocato Rosario Pezzella, ex assessore di una giunta di centrosinistra, oggi ritenuto vicinissimo al consigliere regionale forzista Severino Nappi.
 
Sulle schede, oltre a quello di Pezzella, ci saranno i nomi di altri cinque aspiranti sindaci. Veterano delle competizioni elettorali è Mauro Bertini, 75 anni, sindaco dal 1993 al 2006 e tre volte consigliere di opposizione. Su di lui puntano Potere al Popolo e una civica, l'Altra Marano, creata proprio dall'anziano leader della sinistra cittadina. Bertini, per la sesta volta candidato sindaco, è riuscito a mettere d'accordo nuovamente tutti a sinistra, anche coloro - gli attivisti di Potere al Popolo in primis - che inizialmente sembravano orientati a dare un taglio con il passato. Un passato fatto di luci (la cura Bertini funzionò soprattutto negli anni 90) e di qualche ombra, tra tutte l'affare Pip, finito sotto la lente d'ingrandimento della Dda. Ha esperienza da vendere anche Pasquale Albano, candidato sindaco di un cartello composto da sei civiche. Albano, geometra 44 enne, è stato consigliere nel 2006 e nel 2011, quando risultò essere il più votato (oltre 1000 voti) nella vastissima platea di candidati al consiglio comunale. Ex esponente dell'Udc, è stato un demitiano di ferro ed è stato un fedelissimo dell'ex consigliere regionale Biagio Iacolare, politico tra i più influenti a Marano nell'ultimo ventennio. Il Pd si gioca le sue chance di vittoria con Rodolfo Visconti, 46 anni, dipendente Inps, che ieri ha chiuso la sua campagna elettorale con un comizio in piazza. A destra Fratelli d'Italia corre da sola. L'accordo con la Lega, auspicato fino alla presentazione delle liste, è saltato perché il Carroccio non ha voluto cedere sulla candidatura di Rosario Pezzella. Gli esponenti del partito della Meloni hanno così deciso di virare su Teresa Giaccio, 50 anni, avvocato ed ex vicesindaco della giunta Liccardo, sciolta per infiltrazioni camorristiche nel dicembre del 2016. La Giaccio è un'altra habitué delle tornate elettorali: è stata eletta per la prima volta in Consiglio comunale nel 1993 e, nel corso della sua lunga attività politica, ha ricoperto il ruolo di presidente dell'assise cittadina nonché di capogruppo di Forza Italia. La griglia dei candidati si completa con Lorenzo Alfè, medico 57 enne, in campo con la civica «Lorenzo Alfé 57 - Lista Uomini Liberi». Anche Alfè non è alla sua prima esperienza politica: è stato infatti assessore verso la fine degli anni Ottanta.

La campagna elettorale, partita in sordina, ha riservato scintille soprattutto negli ultimi giorni. Prima gli striscioni choc apparsi per le strade del centro, con riferimenti a tre politici, Pasquale Albano, Biagio Iacolare e Mauro Bertini, accostati al clan Orlando, la fazione criminale egemone in città. Poi il caso di Titty Astarita, la calciatrice esclusa dalla rosa dell'Afro Napoli perché candidata con una lista civica, il Movimento civico maranese, collegata alla Lega: oggi la questione sarà discussa in Federazione. Infine le scritte offensive («Lega m...») trovate ieri mattina sull'autovettura di Teresa Aria, candidata con il partito di Salvini. Su questi aspetti e sulla presenza di diversi candidati (sarebbero almeno una ventina) legati da vincoli di parentela con le famiglie di camorra locali, si sono focalizzate le attenzioni dei carabinieri di via Nuvoletta e dei magistrati della Dda. Marano è un comune perennemente sotto osservazione, anche perché già reduce da tre scioglimenti per infiltrazioni della criminalità organizzata.
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