Manager ospedali, De Luca cambia: Matarazzo al Monaldi, Longo a Salerno

Manager ospedali, De Luca cambia: Matarazzo al Monaldi, Longo a Salerno
di Ettore Mautone
Mercoledì 22 Novembre 2017, 11:09
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Valzer di poltrone al vertice di Asl e ospedali della Campania: ricomincia con Giuseppe Longo al timone del Ruggi di Salerno la navigazione del governatore Vincenzo De Luca nella sanità regionale. Dopo le bufere delle ultime settimane abbattutesi su alcuni dei suoi uomini di punta, il manager dall'azienda dei Colli (Monaldi, Cotugno, Cto) è stato dirottato (per decisione assunta ieri in giunta regionale) alla guida dell'ospedale di Salerno. Longo va a occupare la casella rimasta vuota dopo la revoca dell'incarico a Nicola Cantone, rimosso sulla scorta di un parere dell'ufficio legale di Palazzo Santa Lucia relativo alla carenza di alcuni requisiti per il ruolo di direttore generale.

Il Ruggi è un'azienda universitaria e la nomina ha richiesto un parere consultivo del Rettore dell'Ateneo di Salerno Aurelio Tommasetti. Scartata da quest'ultimo, in prima battuta, l'ipotesi di Mario Iervolino proveniente dalla direzione sanitaria del Rummo, e considerati i tempi lunghi della composizione di una rosa di papabili, De Luca ha tagliato corto convergendo su Longo. Un manager di peso, con alle spalle un lunga carriera dirigenziale maturata nell'Arsan, già direttore sanitario del Monaldi, poi nel 2016, prima sub commissario e successivamente commissario della Asl di Salerno.

All'azienda dei Colli assume il ruolo di direttore generale Giuseppe Matarazzo, attuale vertice sanitario aziendale. Si tratta del più anziano nella direzione strategica rispetto al direttore amministrativo Germano Perito e dunque, per legge, deputato a prendere le redini. Tramonta pertanto, almeno per ora, la candidatura dello stesso Iervolino, di cui ieri, per tutta la mattinata, era circolata voce. In pratica, con i dovuti distinguo, viene replicato lo stesso schema che al Cardarelli, dieci giorni fa, ha condotto alla direzione generale Franco Paradiso assurto a manager dopo la sospensione di Ciro Verdoliva finito ai domiciliari nell'ambito di un'indagine della magistratura su alcune gare di appalto.
 
Ma gli impegni e gli affanni del governatore, che è anche commissario per la Sanità regionale, non finiscono qui: il fronte più caldo resta quello degli ospedali napoletani. Gli esami per giungere al decollo dell'Ospedale del mare non finiscono mai e il cronoprogramma fissato per la definitiva apertura, su cui De Luca si gioca una fetta della propria credibilità politica, è finito in rotta di collisione con le mille difficoltà in pista. Ostacoli legati anche alla scelta di fondo, inserita nel Piano ospedaliero, di chiudere poco o nulla della sbilenca e disarticolata rete ospedaliera della Asl metropolitana.

Con l'attivazione imminente del pronto soccorso del Cto, l'offerta ospedaliera sul territorio cittadino da un lato si configura sempre più fitta ma dall'altro mostra ampie e pericolose crepe soprattutto nella Asl metropolitana. In questo scenario l'ipotesi di annessione dell'Ascalesi al Pascale inserita nella revisione in corso del Piano ospedaliero, potrebbe essere una strada per valorizzare le competenze e ridurre le liste per i pazienti oncologici.

Un modello che potrebbe essere replicato con scelte dello stesso segno volte a concentrare il personale frammentato in vari presidi in quelli sede di pronto soccorso, da potenziare e qualificare. Ma il tempo è nemico: si tratta di interventi da pesare e soppesare, laddove invece la consegna del documento finale al ministero della Salute è fissato per il prossimo 28 novembre.
 
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