C'è un massone in lista? De Magistris: non sapevo

C'è un massone in lista? De Magistris: non sapevo
di Pietro Treccagnoli
Domenica 1 Maggio 2016, 10:23 - Ultimo agg. 10:41
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Enzo Peluso, imprenditore delle assicurazioni di Palma Campania, candidato appoggiato dalla massoneria avrebbe dovuto essere tra i quaranta di Dema, la lista che è il core business politico di Luigi di Magistris, ma ha perso il treno. Il sindaco, dopo che «Il Mattino» ha tirato fuori il caso, ha cambiato rotta. Niente massoni (la sua bestia nera da magistrato e da politico) al proprio fianco. La spiegazione dello scivolone scongiurato è stata semplice e netta: non sapevo che fossero massoni, né Peluso, né alcuni rappresentanti di Lir (i Liberali-Repubblicani). Venerdì pomeriggio, il sindaco con il fratello Claudio che sta costruendo liste e alleanze, erano comunque all'incontro del Lir, all'hotel Oriente (nomen omen).

De Magistris ha ascoltato l'annuncio di Peluso (e con lui ci sarebbero stati altri quattro candidati nelle Municipalità) e non ha smentito in diretta. Non era informato, decreta senza se e senza ma, sebbene i contatti con Peluso siano cominciati da almeno un mese. Lo documenta lo stesso assicuratore sul proprio profilo Facebook con una foto in cui stringe la mano al sindaco, scrivendo che gli fornirà idee e progetti. Dopo un mese è arrivata la presentazione ufficiale: Peluso e il sindaco seduti uno accanto all'altro. Con il senno del poi e come si dice a Napoli, de Magistris ha scansato un fosso. E sotto sotto fa pure capire di essere contento che questa storia sia venuta fuori prima della definizione delle liste, la cui consegna è prevista per il 7 maggio. Meglio adesso che a giochi fatti. Il controllo dei candidati comincia adesso e il leader arancione promette di essere rigorosissimo. Peluso si è candidato un anno fa alle Regionali, con il Partito Socialista in appoggio a Vincenzo De Luca.

Ha raccolto 3005 voti, ma non ce l'ha fatta a conquistare la poltrona di consigliere. Nessuno scandalo. E nessun dubbio sull'onestà di Peluso e di tantissimi che sono iscritti a logge e loggette. La Massoneria è pienamente legittimata in Italia. Spesso fa lobbing in chiaro, altre volte in segreto. Ciò che stride è la candidatura in appoggio a un paladino della lotta ai Fratelli Muratori, come de Magistris, una scelta difficile da far digerire all'area pura e dura degli antagonisti. Ma il sindaco ribadisce che non sapeva, però a contraddirlo è Giovanni Esposito, tesoriere nazionale del Grande Oriente, anche lui presente all'incontro di venerdì: «Con Luigi siamo amici da tempo. La sua battaglia è sempre stata contro la massoneria deviata, non contro di noi». Ma anche senza questa ammissione, qualche controllo andava fatto. Bastava uno staffista smanettone. Ma evidentemente un carniere di tremila voti faceva passare la voglia di andare a far luce.Peluso, intanto, preferisce prendere tempo. Rimanda il chiarimento. E prova a far perdere le tracce. Raggiunto al telefono prima nega di essere se stesso: «Peluso non c'è». Non scherzi, è la sua voce? «Sì, ma in questo momento sono occupato». L'imbarazzo è evidente.


In buona fede prova a smentire di appartenere alla massoneria, giocando sulla doppia, tripla natura dell'associazione: «Mi hanno solo invitato ai loro incontri». Ma diversi siti massonici, come quello del Grande Oriente d'Italia Democratico (http://www.grandeoriente-democratico.com) chiedono con forza di sostenerlo. È scritto testualmente che si farà «campagna elettorale a Napoli per Luigi De Magistris Sindaco e per Enzo Peluso Consigliere Comunale cui dare una valanga di preferenze».