Napoli, il M5S salva De Magistris:
si allontana il default del Comune

Napoli, il M5S salva De Magistris: si allontana il default del Comune
di Luigi Roano
Sabato 4 Agosto 2018, 11:13 - Ultimo agg. 12:17
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Spiragli di futuro più roseo per i Comuni in difficoltà finanziaria, in particolare quelli in predissesto di cui Napoli è il capofila. Nel «Milleproroghe» approvato in Senato è passato un emendamento del M5S proposto dal senatore irpino Ugo Grassi, grazie al quale gli enti locali che hanno presentato un piano di riequilibrio - e Palazzo San Giacomo è uno di questi, ha un debito di 1,7 miliardi - potranno ripresentare un nuovo Piano qualora non abbiano centrato i cosiddetti «obiettivi intermedi», ovvero l’abbattimento del debito. Ma la cosa fondamentale è che l’emendamento mette un freno alla Corte dei Conti, che non potrà applicare sanzioni verso i Comuni inadempienti. Resta invece la sanzione comminata dalla Corte dei Conti per la questione del debito Cr8, ma anche qui si sta lavorando per cercare di stoppare almeno il pagamento della stessa che dovrà essere fatto all’inizio del 2019. Palazzo San Giacomo guadagna tempo e vita perché si può dire che a oggi il sindaco Luigi de Magistris e la sua giunta sono salvi. 

L’EMENDAMENTO
L’atto è stato proposto dai pentastellati, ma votato senza difficoltà anche dall’altra componente del Governo, la Lega. «C’è una maggioranza granitica e anche il prossimo passaggio alla Camera sarà sereno» raccontano dal M5S dove si sottolinea che «non si tratta di un Salva-Napoli perché impatta con almeno 300 altri Municipi, quasi tutti al Sud, tra cui Taranto e Catania». Comunque la si veda il sindaco può tirare un sospirone di sollievo. Insieme al capo di gabinetto Attilio Auricchio l’ex pm ha fatto un lavoro politico lungo un paio di mesi che di fatto ha portato a un asse con il M5S che potrebbe avere risvolti profondi in un futuro non lontano. Cosa c’è scritto nel testo? È secco, asciutto e chiaro: «Nell’anno 2018, qualora sia stato presentato o approvato alla data di entrata in vigore del presente decreto, un piano di riequilibrio finanziario pluriennale, rimodulato o riformulato, il comma 7 dell’articolo 243-quater del decreto legislativo 267 del 2000 si applica soltanto al nuovo piano definitivamente approvato dalla Corte dei Conti, senza che rilevi il mancato raggiungimento degli obiettivi intermedi fissati dal piano originario. Nell’anno 2018, non si applicano le norme vigenti in contrasto con quanto disposto». Il senatore napoletano grillino Vincenzo Presutto commenta così l’emendamento: «Il M5S presta molta attenzione, nell’esclusivo interesse dei cittadini, ai comuni italiani che vivono condizioni di sofferenza finanziaria causate da regole di contabilità pubblica molto stringenti». Nessun riferimento alla sua città. Il riferimento di Presutto è invece «all’armonizzazione contabile», norma inserita di recente per i conti dei Comuni, che ha avuto l’effetto di sbilanciare le finanze del Municipio di Napoli, e questo al netto delle numerose mancanze di Palazzo San Giacomo. Si ricorderà, per esempio, che l’avere puntato sulla dismissione immobiliare come fonte per sanare i debiti si è rivelato fino a oggi un flop.

 
I REVISORI
Da Palazzo San Giacomo si ostenta serenità e soprattutto non si grida vittoria anche se la soddisfazione è palpabile. Lunedì intanto arriva in Consiglio comunale l’assestamento di bilancio e i Revisori dei conti, pur dando parere favorevole, accendono la luce su pignoramenti per circa 50 milioni «dovuti alla criticità di riscuotere» le gabelle comunali. 
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