Fondi, nel mirino della Finanza
tutti gli sponsor della Valente

Fondi, nel mirino della Finanza tutti gli sponsor della Valente
di Leandro Del Gaudio
Venerdì 10 Febbraio 2017, 08:43 - Ultimo agg. 20:48
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Uno screening sui finanziatori di Valeria Valente. Una delega ad hoc della Procura alla Guardia di finanza, per dare seguito all’operazione trasparenza, a proposito di liste pulite e di rapporti tra politica e grandi elettori. È in questo senso che i pm vogliono vederci chiaro passando al setaccio anche i conti della campagna elettorale della parlamentare. Uno spunto di indagine alimentato proprio dalla risposta che ha fornito la leader dell’opposizione a Palazzo San Giacomo, a proposito di costi dell’agone elettorale: «La mia campagna di candidata - ha spiegato - è costata 300mila euro, 100mila dei quali sono giunti dal Pd centrale, mentre 200mila euro sono il frutto di elargizioni di soggetti privati». Chiaro? Nulla di penalmente rilevante, va detto, dal momento che i finanziamenti del mondo privato sono in chiaro e all’insegna della tracciabilità.
 


Resta comunque l’esigenza della Procura di mettere a fuoco ogni singolo tassello dell’avventura alle amministrative della parlamentare renziana. Inchiesta coordinata dal pm Stefania Buda, magistrato in forza al pool mani pulite del procuratore aggiunto Alfonso D’Avino, si passano in rassegna in queste ore le parti salienti della prima tornata di interrogatori messi a segno in questa vicenda. Si ragiona sulle tre ore di sommarie informazioni rese dalla Valente, ma anche sul racconto reso da alcune parti offese. Ed è proprio dal confronto di queste posizioni che emergono alcune anomalie, a partire proprio dal ruolo e dalla consapevolezza di Valente e del suo braccio destro Gennaro Mola. 

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