Festa della musica, il Comune di Napoli sfida la Corte dei Conti

Festa della musica, il Comune di Napoli sfida la Corte dei Conti
di Luigi Roano
Domenica 16 Settembre 2018, 09:00
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Nell'infinito scontro tra Regione e Comune ci scappa pure che l'ente di Santa Lucia non finanzia «Passeggiate musicali napoletane» - kermesse di cinque giorni che parte il 20, il direttore artistico è il maestro Michele Campanella - e che Palazzo San Giacomo decide di finanziarlo autonomamente mettendo sul tavolo 228 mila euro. Ma il Comune non è in bolletta? Non è stata nuovamente bloccata la spesa dalla Corte dei Conti tranne quella obbligatoria? La kermesse rientra in una di queste fattispecie? Tant'è, il Comune ha deciso di mettere mano agli introiti della tassa di Soggiorno, circa 10 milioni, e lo finanzia con questi fondi propri «che non gravano sul bilancio» si sottolinea. Si tratta di 228 mila euro. Premesso che il boom turistico è tale da giustificare un'offerta culturale all'altezza della situazione, resta il dubbio che questa cifra abbastanza considerevole potesse essere spesa - per esempio - pagando gli straordinari ai dipendenti Anm, in particolare quelli delle funicolari che chiudono i battenti poco dopo le 20 e della metro per tenere aperte le due linee fino a mezzanotte specie nei weekend. Qualche mugugno nella maggioranza al riguardo c'è ma va tarato - tuttavia - anche in funzione del rimpasto di giunta che sembra essere in dirittura d'arrivo.
 
La determina dirigenziale con la quale si dà il via libera alla kermesse, è firmata dalla Direzione centrale Cultura e turismo, assessorato retto da Nino Daniele, ed è datata 10 agosto. È stata affidata con la formula «chiavi in mano» alla Fondazione festival pucciniano di Lucca rappresentata da Franco Moretti. Nell'ambito del «Festival SpinaCorona Passeggiate musicali napoletane». Chiarito il contesto amministrativo, nella determina dirigenziale si legge che «tale iniziativa« era da realizzarsi» nell'ambito di un bando regionale chiamato «Strategia cultura». Ma a «tutt'oggi la Regione Campania non ha adottato il decreto di finanziamento e l'annullamento dell'iniziativa determinerebbe un grave danno di immagine e credibilità per la Città e l'Amministrazione atteso che l'evento è stato promozionato ai tour operator e alle agenzie di viaggio nazionali e internazionali».

La sostanza è che la spesa viene giustificata in due modi: il primo è che non grava sul bilancio, dove è scattata la tagliola del blocco della spesa da parte della magistratura contabile e - in seconda battuta - un danno di immagine giustificato dai forti flussi turistici che arrivano a Napoli. Le cifre che il Comune mette nella determina sono significative. Rispetto al primo semestre del 2017 «un più 20% con l'83% di occupazione media delle camere d'albergo». Il boom dell'Aeroporto di Capodichino con un una crescita del 27%. «Solo in termini di tassa di soggiorno stimiamo gli incassi in 10 milioni con un 50% in più rispetto al 2017». Questo il quadro della situazione e i motivi che hanno spinto Palazzo San Giacomo a forzare la mano anche rispetto alle direttive della Corte dei Conti. In pratica i soldi per finanziare la kermesse sono stati prelevati cash dalla tassa di soggiorno e in questo senso non incidono sul bilancio, vale a dire che non sono un debito appunto «fuori bilancio».
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