Politiche, Dema resta alla finestra ma tre arancioni sono già in corsa

Politiche, Dema resta alla finestra ma tre arancioni sono già in corsa
di Luigi Roano
Mercoledì 17 Gennaio 2018, 11:07
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Un monito più che un avvertimento quello del presidente di demA e sindaco Luigi de Magistris: «Il Movimento non sarà in campo alle politiche e chi si candida lo farà a titolo personale. La nostra è una scelta di maturità per essere dal 5 marzo in poi più forti». Insomma, alla Domus Ars l'attesa per il suo intervento è durata poco, l'assemblea si doveva esprimere appunto sulle politiche e tutto andato come anticipato dal sindaco perché de Magistris ha chiarito subito come stanno le cose. «E nessuno mi convincerà mai, nemmeno chi non è d'accordo a cambiare la mia idea». Subito è arrivata anche la notizia che Pietro Rinaldi di Sinistra italiana che siede - anzi sedeva - nei banchi di Sinistra in Comune e passa a Dema, al gruppo consiliare che si allarga. Quanto alla candidatura Rinaldi è esplicito: «Hanno parlato gli altri e li ringrazio, ma non io». Insomma, tutti si allineano malgrado non manchi qualche mal di pancia, come quello della consigliera Laura Bismuto che avrebbe voluto un impegno diretto di demA, ma si sa, in un Movimento così composito non possono essere tutti felici e contenti. Anche de Magistris è stato chiaro: «Nessuno mi farà cambiare idea, demA non va sovraesposto, non ci sono le condizioni. Ne andrebbe di mezzo la città e il nostro partito è la città, Napoli, che viene prima di tutto e io con la testa sto h24 a Palazzo San Giacomo».
 
Tuttavia, tre candidati ci saranno del coordinamento demA. Si tratta di Josi Della Ragione ed Elpidio Capasso, quest'ultimo anche consigliere comunale, che scenderanno in campo per Liberi e Uguali o almeno è stata chiesta la loro disponibilità ampiamente concessa. «Non a Napoli - precisa il sindaco - il nostro amico Elpidio si candiderà nell'area metropolitana e Josi a Bacoli, ritengo che su Napoli non debbano esserci altre candidature. A loro facciamo gli auguri, ma sono candidature personali, scelte personali il Movimento non va sovraesposto né tirato in ballo». Su Liberi e Uguali - tuttavia - il ragionamento è un po' più ficcante e critico. «Leu fa parte della coalizione con noi al Comune, sono compagni di viaggio, ma mi chiedo: ha avanzato particolari proposte che danno ossigeno politico o un poco di entusiasmo? Mi pare di no. Il dibattito da giorni è se Bassolino si deve candidare o non si deve candidare. Se qualcuno avesse un dubbio si legga l'ordinanza sull'inchiesta per gli appalti a Romeo. Ci troverà scritto che mentre noi ci organizzavamo nel 2016 per la ricandidatura a sindaco, c'era un dirigente che si premurava di prendere elementi per realizzare la tombatura politica, così c'è scritto sui verbali, di Luigi de Magistris. E in queste carte c'è scritto anche che andavano a Bassolino, ma potevano servire pure a Lettieri. Come dire l'importante è che non vinca de Magistris. Ognuno può fare le scelte che vuole, a me se Bassolino si candida o meno non interessa, sono cose che riguardano altri. Però se da sindaco di Napoli dovrò costituirmi parte civile in quel processo qualche problema ce l'avrei». Ciacca e medica diciamo dalle nostre parti, ma la sensazione è che il sindaco ciacca soprattutto e chissà se a questo punto le stesse candidature di Capasso e Della Ragione non siano in bilico o oggetto di una nuova riflessione. In realtà de Magistris a queste politiche concede una wild card e la dà a Geppino Aragno, il terzo candidato a Napoli, storico suo sostenitore ma soprattutto un vero storico un pezzo della sinistra che si candida a 71 anni per la prima volta con «Potere al Popolo». Una decisione che il presidente di demA spiega così: «Il mio non è un endorsement per Potere al popolo ma non è un caso che questa lista che sembra una follia sia nata nel laboratorio Napoli: valori, concetti e tanto altro sono simili e dal 5 marzo in poi noi staremo insieme. Poi certo noi non saremo sui palchi o in tv o in radio almeno io, ma demA voterà e se c'è gente che riteniamo vicina a noi non ci tireremo indietro». Ancora sulla campagna elettorale. «Ci saremo, ma sfidando chi sta in campo. Per esempio le deputate Carfagna e Valente parlano molto del problema criminalità. Bene non permetteremo strumentalizzazioni ma chiederemo loro cosa intendono fare per Napoli». Già, il futuro, una meta che per de Magistris è vicina o almeno ha ben chiaro l'approdo da raggiungere. «Le Europee quelle le elezioni dove ci misureremo con il voto, con il consenso. Ci stiamo già lavorando in maniera forte saremo i primi a fare una campagna elettorale transnazionale ma dobbiamo prepararci bene, essere maturi». Cosa significa? «A maggio ci sarà il nostro congresso, una tre giorni dove dobbiamo fare arrivare centinaia e centinaia di persone da ogni dove. Dobbiamo presentarci come un Movimento nazionale unito per lanciare la nostra sfida».

 
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