Risiko collegi, in Campania arrivano altri big: Forza Italia pensa a Brunetta contro Renzi

Risiko collegi, in Campania arrivano altri big: Forza Italia pensa a Brunetta contro Renzi
di Adolfo Pappalardo
Domenica 14 Gennaio 2018, 12:05
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Nel giro di 48 ore o poco più dovrebbe essere più chiaro lo scenario delle forze in campo. Nomi, schieramenti e posizioni: esattamente il tempo di due passaggi necessari sia nel Pd che in Forza Italia. Poi una corsa a perdifiato per chiudere le liste entro la sera del 29 gennaio.

Iniziamo dal partito di Matteo Renzi, la cui direzione nazionale è convocata per martedì pomeriggio (o al massimo potrà essere spostata di 24 ore). Qui si dovranno sciogliere tutti i nodi per la composizione delle liste, che poi saranno esaminate e ratificate da un'altra Direzione intorno al 25. Nodi che riguardano le deroghe al tetto dei tre mandati o le candidature dei consiglieri regionali e degli europarlamentari. Al Nazareno ci stanno ragionando, ma in generale la linea potrebbe essere quella di concedere il via libera solo a nomi considerati vincenti o comunque piazzare nei collegi, negli scontri faccia a faccia, europarlamentari, consiglieri regionali o chi ha più candidature alle spalle. E, altra novità, per evitare veleni contestualmente, ovvero nello stesso giorno, sarà firmato l'ok e ci sarà l'inserimento in lista.

Prendere o lasciare. Con Matteo Renzi che ha deciso sì di candidarsi anche Napoli ma senza dire dove e ipotizzando di fare ancora cambi nei posti sicuri inserendo nomi provenienti da fuori regione. Un incubo per gli uscenti campani costretti già a fare i conti con caselle sicure risicate e costretti a districarsi tra il peso di correnti e sottocorrenti.

Stesso timing, più o meno, nel centrodestra, dove a metà settimana dovrebbero sciogliersi gli ultimi nodi. Domani Antonio Tajani sarà a Roma per discutere le candidature regionali e all'ordine del giorno c'è anche il capitolo Campania da discutere con i suoi referenti regionali. Poi entro mercoledì, dopo un tavolo con gli alleati, sarà decisa la divisione dei nomi nei vari collegi. E, oltre al criterio del peso dei partiti in campo, i collegi verranno a loro volta suddivisi in tre fasce di importanza. Con Forza Italia, partito maggiore della coalizione, a cui verrà garantito un numero superiore di collegi di fascia alta. Da lì in poi il risiko dei nomi dovrebbe essere più chiaro.

Più complicato, invece, presentare liste che siano gradite al Cavaliere che aveva chiesto molti nomi della società civile. Nomi su cui gli azzurri stanno continuando a fare scouting ma, sinora, senza possibili acquisti degni di rilievo o capaci di portare quel valore aggiunto chiesto dal leader di Arcore. Ben sapendo come il Cavaliere possa poi stravolgere le liste magari perché troppo infarcite di esponenti politici.
 
E perché occorre puntare su due nomi di rilievo da contrapporre sia al segretario pd Matteo Renzi che al pediatra Paolo Siani. Questione anche di immagine e di marketing per gli azzurri decisi a non sfigurare in questa sfida dove il Nazareno ha alzato l'asticella contando di raggruppare il volubile voto di opinione del centrosinistra napoletano.

Contro l'ex premier si potrebbe decidere di piazzare il coordinatore regionale Domenico De Siano o l'ex governatore Stefano Caldoro (che a questo giro aveva l'intenzione di non candidarsi per rimanere a curare la regia della campagna elettorale). O, ancora, questa è l'altra ipotesi, mettergli contro qualcuno che sul piano della comunicazione, dell'esposizione nazionale, possa tenergli testa. Magari l'ex ministro Renato Brunetta sempre disponibile a sfide del genere. Ipotesi.

Più complicato chi contrapporre al pediatra Paolo Siani. L'ideale sarebbe un nome della società civile o dell'imprenditoria in generale ma sinora le ricerche hanno portato a un punto morto. Anche perché è chiaro come Matteo Renzi sul nome di Siani ha puntato tutta l'immagine nuova del suo partito in Campania. Un nome lontano da spifferi e correnti su cui, in queste ore, lo stesso segretario ha chiesto assoluta convergenza da parte del suo rissoso partito napoletano. Perché tutto deve filare liscio. Prova ne è il fatto che le parole di Siani in favore del sindaco de Magistris non hanno alimentato nemmeno un commento da parte del Pd: imbarazzo ingoiato senza profferire una sillaba. Nulla.

E dal centrodestra se non dovesse spuntare alcun nome si pensa di mettere in campo il politico più pregiato di Forza Italia: l'ex ministro Mara Carfagna. In questo modo, ragionano gli azzurri, si avrebbe uno scontro alla pari e giocato su toni meno rissosi e più squisitamente programmatici.
 
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