Elezioni 2022, a Napoli duello tra Carfagna e Di Maio tra pizze, balli e video virali

Elezioni 2022, a Napoli duello tra Carfagna e Di Maio tra pizze, balli e video virali
di Valerio Esca
Giovedì 15 Settembre 2022, 07:00 - Ultimo agg. 15:00
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Sfida a distanza tra i ministri Mara Carfagna e Luigi Di Maio. Colleghi di Governo, ma avversari nella corsa per un posto alla Camera dei deputati. In ballo c'è il collegio uninominale Napoli-Fuorigrotta. Mentre la ministra per il Sud e la Coesione territoriale (candidata con il Terzo polo) ieri ha fatto tappa a Chiaia per incontrare alcuni giovani (iniziativa organizzata da Together al Gambrinus), il ministro degli Esteri (candidato del centrosinistra) ha passeggiato nella Pignasecca, prima di rendersi protagonista del volo del celebre film Dirty dancing. In poche ore Di Maio si è guadagnato l'appellativo del «Patrick Swayze della politica italiana». Durante una breve sosta a pranzo nella folcloristica trattoria Nennella, i camerieri hanno tirato su Di Maio riproducendo la presa di Swayze e Jennifer Grey nella celebre pellicola. 

Carfagna minimizza il siparietto di Di Maio: «Non lo criminalizziamo perché ha fatto un po' di baldoria da Nennella», ma chiude le porte ad un futuro comune: «È un mio collega di governo - spiega Carfagna - con cui abbiamo anche lavorato bene e collaborato, ma abbiamo scelto due strade politiche differenti.

Lui ha scelto di candidarsi con il Pd io ho scelto un'altra strada quella della costruzione, del polo della serietà, della responsabilità, della stabilità che difende l'operato del governo Draghi, quel metodo di governo che ci ha restituito l'orgoglio e la dignità di essere italiani e meridionali». Poi incalza: «Di nuovo insieme dopo le elezioni? Non credo perché le nostre scelte divergono, a meno che non si crei una situazione tale come quella che si è creata 18 mesi fa che ci costringa, e noi ne saremmo ben contenti, a chiamare l'italiano più illustre del mondo che è stato messo alla porta per calcoli politici e di parte. Sarebbe una garanzia per il Paese visti i risultati prodotti negli ultimi 18 mesi». Il ministro per il Sud punta dritta sui giovani, che proprio a Napoli - stando ai sondaggi - rischiano di essere i protagonisti dell'astensione. Un bacino di indecisi che Carfagna proverà a convincere. Come? «Il più grande piano a difesa delle speranze, delle aspettative e dell'occupazione dei giovani è il Pnrr, soprattutto qui al Sud. Gli 82 miliardi che stanziamo a favore delle regioni del Mezzogiorno - aggiunge - sono finanziamenti che servono per investire sulle infrastrutture, per sostenere le iniziative di sviluppo, per migliorare la qualità della vita dei cittadini e dei giovani meridionali, per garantire a tutti i cittadini, in particolare a quelli del Sud, gli stessi diritti e le stesse opportunità. Siccome c'è qualcuno che vuole rinegoziare il Pnrr e siccome rinegoziarlo significa bloccare queste iniziative e interrompere questi investimenti, io dico ai giovani di difendere questo piano e la sua realizzazione perché è la migliore garanzia per il futuro, per le aspettative e le speranze dei giovani». 

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Di Maio ha preferito la passeggiata a Montesanto, mentre 24 ore prima era stato alla Sanità, a via Vergini. Il ministro degli Esteri sta battendo i quartieri popolari, dove il reddito di cittadinanza è il cavallo di battaglia ineguagliabile. Non c'è il bagno di folla, ma il codazzo di giornalisti e staff è immancabile. Tra la sosta a un bar: «È a fin ro'munn» (dice il barista) e la maglietta di Maradona indossata sulla divisa di ordinanza: camicia bianca con maniche tirate su e pantalone scuro, c'è chi tenta di metterlo in guardia: «Sei circondato da brutte persone, stai attento» dice un fruttivendolo. Una signora gli raccomanda di «non fare come la Meloni, il reddito di cittadinanza non lo cancellare». Il tema del reddito torna come il cacio sui maccheroni, quando da Nennella, dopo balletti e selfie con i turisti, Di Maio ribadisce: «Il reddito io l'ho fatto ed io lo difendo». Un commerciante si avvicina al ministro: «Ti parlo come un fratello, ho 69 anni, lavoro da quando ne avevo nove e prendo 510 euro di pensione, mi è appena arrivata una bolletta di 700 euro, ma ti pare giusto?». «Non è giusto e vi aiuteremo», la promessa di Di Maio. La tappa finale con foto di rito è davanti al murales di Maradona ai Quartieri Spagnoli. Di Maio, qualche ora più tardi, sui social si rivolge al leader di Azione Carlo Calenda: «Ho prenotato un tavolo a nome mio da Nennella, è per tre, così puoi andarci anche con Giorgia Meloni e Matteo Salvini. Approfittane, uno staff meraviglioso, esuberante, pieno di energia che si fa il mazzo dalla mattina alla sera. Così per qualche ora esci dalla bolla social e la smetti di fare il radical chic. A presto e viva Napoli».

 

La sfida nel collegio che raggruppa Chiaia, San Ferdinando, San Giuseppe, Montecalvario, Avvocata, Stella, San Lorenzo, Mercato, Pendino, Porto, Posillipo, Bagnoli, Fuorigrotta, Soccavo, Pianura, Chiaiano, vede in corsa, oltre ai due ministri Carfagna e Di Maio, la senatrice uscente Maria Rosaria Rossi (centrodestra in quota Toti), l'ex ministro dell'Ambiente Sergio Costa (M5S) e l'avvocato Domenico Ciruzzi (Unione popolare con de Magistris). 

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