Napoli, dismissioni e riscossioni flop
i revisori bocciano il Comune

Napoli, dismissioni e riscossioni flop i revisori bocciano il Comune
di Pierluigi Frattasi
Sabato 11 Febbraio 2017, 10:06
3 Minuti di Lettura
Dismissioni ferme al palo, riscossioni flop di tasse e multe, riduzione delle partecipate a rilento. I revisori dei conti bocciano il Comune di Napoli sul piano di risanamento. «Il Collegio ritiene che l'andamento ai fini del riequilibrio registrato nell'anno 2016 non sia in linea con quanto previsto dal Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale», scrive l'organo di controllo dei conti, presieduto da Nicola Giuliano, nella relazione sullo stato di attuazione del piano relativa al secondo semestre 2016 inviata al ministero dell'Interno e alla sezione regionale di Controllo della Corte dei Conti della Campania. In particolare, tra le altre «criticità ancora prive di soluzioni adeguate», i revisori evidenziano «quelle legate all'entità dei debiti fuori bilancio, nonché alla mancata ricostituzione della cassa vincolata», che invitano a ricostituire al più presto.

Dal documento di 16 pagine firmato il 30 gennaio scorso e notificato al Consiglio giovedì emerge un quadro molto critico. Il percorso di risanamento avviato dal Comune per rimettere in ordine i bilanci appare in forte ritardo e in diversi casi non ha centrato gli obiettivi intermedi sottoposti al monitoraggio semestrale. L'analisi dei revisori, prevista dalla legge e finalizzata a verificare se il risanamento si sta realizzando oppure no, si basa sullo studio dell'andamento delle 6 leve principali previste dal piano di rientro dal disavanzo. Ossia, la vendita del patrimonio immobiliare, la razionalizzazione delle partecipate tramite accorpamenti e fusioni, l'applicazione delle aliquote massime per le imposte locali, la riscossione di tributi e tariffe, i risparmi, infine, sulle spese per il personale, per i trasferimenti e i servizi. Su due punti, la dismissione e le riscossioni, il Comune non centra l'obiettivo, mentre anche il riassetto delle società procede a rilento. Meglio, invece, il contenimento dei costi: quello del personale scende di 25 milioni. I revisori passano al setaccio i dati forniti dall'Uoa per il Monitoraggio del Piano Pluriennale, incardinata presso la Direzione dei Servizi Finanziari, nella relazione illustrativa sulla seconda metà del 2016 consegnata il 18 gennaio scorso. La fotografia scattata non lascia scampo a equivoci.

Ferme al palo le dismissioni, con nemmeno 2 milioni di euro incassati nel 2016 dalla vendita delle case e delle quote azionarie delle partecipate sugli 80 milioni previsti dal piano di riequilibrio. In ritardo la riduzione delle società partecipate, con Asìa e Napoli Servizi non ancora confluite nella NapoliHolding e i contratti di servizio rimasti invariati nonostante la riduzione dei costi del personale. E mentre le aliquote sulle tasse locali restano al massimo per il terzo anno consecutivo, il salasso ai cittadini, però, quando si passa all'incasso, non dà i frutti sperati. Va malissimo l'imposta sui rifiuti: sui 230 milioni previsti per la Iuc-Tari, Palazzo San Giacomo riscuote appena 93 milioni e mezzo, il 40,55%. Mentre un pozzo senza fondo restano i crediti degli anni passati: su 300 milioni, riscossi solo 66,8 (22,26%). E non va meglio per l'ex Tarsu: su 237,5 milioni di euro di residui attivi, il Comune ha incassato appena 659mila euro (0,28%). Meglio l'Imu, dove a pagare sono quasi tutti. Su una previsione di 199,5 milioni, sono stati riscossi 194,9 (97,7%). Bene anche il recupero del pregresso: 3,6 milioni su 3,7. Mentre sembra quasi una missione impossibile il recupero dell'Ici: sui 28,8 milioni di euro messi a bilancio, ne sono arrivati lo scorso anno appena 500mila, e su un altro milione e 200mila relativo agli anni pregressi la percentuale di riscossione è pari a zero. Complessivamente, su una previsione di entrata dalle imposte locali di 965 milioni di euro, secondo i dati al 25 gennaio scorso, la riscossione è arrivata a 678 milioni (70,29%).

Continua a leggere sul Mattino Digital
© RIPRODUZIONE RISERVATA