Di Maio: «L'inchiesta di Fanpage fa tremare i partiti, la gente è con il M5S»

Di Maio: «L'inchiesta di Fanpage fa tremare i partiti, la gente è con il M5S»
Lunedì 19 Febbraio 2018, 15:36 - Ultimo agg. 17:02
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«Le minacce di De Luca sono assolutamente intollerabili e inconciliabili con il suo ruolo istituzionale. Cosa vuol far 'ringoiare'? La valigetta piena di soldi? Deve dimettersi immediatamente e mi aspetto che Renzi e Gentiloni prendano subito le distanze!». Lo scrive, in un tweet, il capo politico del M5S Luigi Di Maio.

«Oggi si discute non del perché dirigenti, politici incontrano un ex boss della camorra ma del metodo con cui una testata giornalistica conduce un'inchiesta. Un'inchiesta sui rifiuti, di come ci siano sempre di mezzo camorristi, imprenditori e politici. Questa inchiesta scuote le fondamenta non soltanto della Campania ma di tutta l'Italia. I Tg aprono con altre notizie, e non si rendono conto che milioni di italiani stanno seguendo con attenzione l'inchiesta» ha poi scritto Di Maio sul Blog Delle Stelle in un post dal titolo: «L'inchiesta che fa tremare i partiti». «Mi accusano di usare la parola assassini, e cosa altro possono essere tutte le persone che condannano ad una morte lenta e dolorosa per tumore i miei concittadini? Mentre la politica lottizza i tg, cercando di coprire l'inchiesta, mentre Tommaso Cerno prova a screditare Fanpage per difendere De Luca (e ricordiamoci che Cerno è attualmente candidato Pd) la gente normale prende carta e penna e scrivono incoraggiamenti a chi prova a cambiare la società per davvero», sottolinea.


«A me i vigliacchi non sono mai piaciuti». Queste sono le parole di Michele Liguori nel suo letto poco prima di morire. Michele faceva il vigile urbano ad Acerra, è morto di tumore, perché non si è mai arreso e ha sequestrato una discarica abusiva dopo l'altra.
Ha combattuto contro l'avvelenamento della terra. Lo hanno isolato, messo a fare il guardiano nel nulla. Lo accusavano di eccesso di zelo, mentre la notte riceveva telefonate di minacce. Roberto Mancini, poliziotto, muore di tumore perché ha indagato e scoperto la «Terra dei fuochi». Il primo poliziotto che aveva scoperto la devastazione e la morte, gli intrecci tra camorra e politica. Lo Stato lo risarcirà con soli 5000 euro per la sua malattia, per il suo tumore. Poi, anche grazie al lavoro della mia collega Roberta Lombardi e di esponenti della società civile, Mancini verrà riconosciuto vittima del dovere. Solo dopo. La sua inchiesta, però, era finita in un cassetto e dimenticata. Un'inchiesta datata 1996! Si sarebbe potuto evitare il disastro, invece qualcuno ha preso l'informativa di Mancini e l'ha chiusa a chiave in un cassetto«, attacca Di Maio nell'incipit del post.
«Ma la mia è terra di dignità. Di cittadini coraggiosi che lottano con e per la Giustizia. Ieri leggevo di come i ragazzi di Fanpage quando hanno ordinato una pizza hanno ricevuto anche un biglietto unto di olio scritto a mano dalla pizzeria: un piccolo omaggio per tutto quello che state facendo per la questione dei rifiuti. La politica non può e non potrà mai vedere la gente normale« mentre »noi stiamo in mezzo alla gente, e tra i cittadini voglio rimanere. Al fianco dei giornalisti coraggiosi e non di quelli che devono inchinarsi ad un partito, al fianco dei medici che curano e provano a dare vita speranza ai malati di tumore»
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