Di Maio, il sindaco di Pomigliano: «Non sono io mandante delle inchieste»

Di Maio, il sindaco di Pomigliano: «Non sono io mandante delle inchieste»
Sabato 1 Dicembre 2018, 17:37 - Ultimo agg. 17:43
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«Sono abituato a misurarmi sulla buona amministrazione, ed ho sconfitto i 5 Stelle a Pomigliano per ben due volte. Non avevo bisogno delle Iene per battere il M5S, e l'unica cosa che mi sento di dire è che ora anche loro capiranno cosa significa essere dato in pasto alle tigri». Così il sindaco di Pomigliano d'Arco, Lello Russo, risponde alle 'malelinguè che da qualche giorno a Pomigliano D'Arco vedono in lui e nella sua Amministrazione di centrodestra «il mandante» delle inchieste giornalistiche che hanno portato alla luce i presunti abusi edilizi evidenziati su un terreno a Mariglianella di comproprietà del papà del ministro Luigi Di Maio, così come il lavoro a nero di tre ex manovali della ditta della famiglia del vicepremier. Anche sui social qualcuno punta il dito contro Russo, ricordando, tra l'altro, la sua vicenda giudiziaria, quando, negli anni Novanta, pure all'epoca sindaco della cittadina delle grandi fabbriche, finì sotto accusa per poi essere assolto con formula piena una decina di anni dopo.

«Ero innocente - afferma Russo - ma ho dovuto penare per anni prima della piena assoluzione che ha sancito la mia estraneità alle accuse.
Adesso anche loro conoscono l'onta dei giornali, loro che si professano i paladini dell'onestà, pronti a dare in pasto alle tigri anche il contrabbandiere di caramelle. Ed ora c'è chi accusa me di aver chiamato i media? Capisco che si voglia trovare un capro espiatorio. Ma non posso certo essere io. Li ho sconfitti per due elezioni comunali consecutive, esclusivamente con la buona amministrazione. Se continuano così - conclude la fascia tricolore - tra due anni non riusciranno nemmeno a presentare una lista propria».
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